Giornata di fuoco per Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, che deve decidere se lasciare il governo – come chiedono in tanti nel Movimento 5 stelle – o superare l’impasse della crisi paventata dai pentastellati. Consiglio nazionale M5s stamattina, incontro con Draghi poi. Ma nel frattempo si profila un’altra incognita. Alle sedici, al tribunale di Napoli, si discuterà il reclamo presentato dagli attivisti contro la decisione dei giudici che ha confermato la presidenza M5s all’avvocato del popolo.
Certo, l’ordinanza non si conoscerà in giornata, con ogni probabilità, ma la spada di Damocle lascia in sospeso M5s. Con il ricorso si chiede di sospendere ogni decisione assunta con l’ultima votazione, il che significherebbe l’azzeramento dell’attuale organigramma a 5 stelle che, dovesse mollare l’ancora dell’Esecutivo, rischia di correre da solo alle prossime politiche, visto che il Pd si tirerà fuori.
Al centro dell’istanza presentata in tribunale un vizio di forma che diventa sostanza. Intanto si contesta la trasmigrazione al nuovo sito 5s senza adeguata comunicazione (rimane comunque insuperata la questione della mancata informazione degli iscritti, di tutti gli iscritti, circa l’avvenuto trasloco del sito).
Ma soprattutto, ed è la parte dirimente, si contesta l’illegittimità, da regolamento, dell’elezione di Conte, dopo la prima sospensione di tutte le cariche M5s decisa dal giudice in primo grado, perché è stata illegittimamente applicata per l’elezione del ‘secondo’ presidente, la procedura prevista per l’elezione del ‘primo’ presidente.