I russi hanno occupato la centrale nucleare più grande d’Europa, la quinta al mondo. Dopo una notte di combattimenti per uno dei punti strategici più importanti dell’Ucraina e non solo, la centrale di Zaporizhzhia, nei pressi della città di Enerhodar, sulle sponde del bacino idrico di Kachovka sul fiume Dnepr, è caduta nelle mani di Mosca.
Nel corso degli scontri tra le forze russe e ucraine è scoppiato un incendio fuori dal perimetro della centrale poi messa in sicurezza. A bruciare sono stati un edificio e un laboratorio, come spiegato dai responsabili dell’impianto. Le fiamme non hanno colpito strutture essenziali. Né, come precisato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica sono stati segnalati cambiamenti nei livelli di radiazioni.
Dopo momenti di panico e dichiarazioni incrociate le unità del servizio di emergenza statale dell’Ucraina hanno ottenuto il permesso per entrare nella zona del rogo così da poter spegnere l’incendio.
Tuttavia, l’attacco di Mosca ha scatenato le reazioni dell’Occidente. Il presidente ucraino ha accusato Mosca di ricorrere al “terrore nucleare” e di voler “ripetere” il disastro di Chernobyl.
Zelensky ha sentito telefonicamente nella notte il presidente Usa. Joe Biden ha esortato quindi la Russia a cessare il fuoco sulla centrale. E il primo ministro britannico ha accusato Vladimir Putin di mettere in pericolo l’intera Europa. Boris Johnson ha poi chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Ma intanto la diplomazia cede il passo a missili, bombardamenti e scontri a fuoco non solo nelle città ma anche, appunto, attorno agli obiettivi strategici segnati in rosso (forse da tempo) sulle ‘mappe’ russe. Come la centrale di Zaporizhzhia che genera all’incirca la metà dell’elettricità prodotta da Kiev da fonte nucleare e oltre un quinto dell’elettricità totale che produce l’Ucraina.
L’impianto genera 40-42 miliardi di kWh, che rappresentano un quinto della produzione media annua di elettricità in Ucraina e quasi il 47% dell’elettricità generata dalle centrali nucleari del Paese.
Nel 1980 iniziò la costruzione graduale delle unità di potenza dell’impianto. Nel periodo dal 1984 al 1987 sono stati messi in funzione quattro reattori. L’unità 5 è stata avviata nel 1989 e l’unità 6 nel 1995.