24 Aprile 2024, mercoledì
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Boris Johnson ammette colpe sui party e si scusa

l premier britannico Boris Johnson si è scusato in Parlamento per il cosiddetto ‘party gate’ legato a un incontro organizzato nel giardino di Downing Street nel maggio del 2020 quando il Regno Unito era ancora in lockdown.


    Egli ha insistito che le regole non sarebbero state “tecnicamente violate”, ma ha riconosciuto la rabbia del Paese.

Ma all’opposizione non basta: il leader laburista Keir Starmer ha sfidato in Parlamento il premier conservatore a dimettersi dopo l’ammissione di responsabilità . Starmer ha definito le scuse di Johnson “senza valore”, accusandolo di aver mentito alla Camera e al popolo britannico, scatenandone la furia. Johnson – in chiara difficoltà – ha replicato dicendo di assumersi la responsabilità, ma ha negato che l’evento sia stato un party e si è trincerato dietro i risultati di un’inchiesta interna.
    In particolare hanno fatto scalpore le ultime rivelazioni su uno degli incontri organizzati nel giardino della sua residenza ufficiale nel 2020, in violazione alle restrizioni del lockdown anti Covid allora in vigore, organizzato il 20 maggio dal capo della sua segreteria, Martin Reynolds: con un un centinaio d’inviti e a cui il premier conservatore britannico risulta aver partecipato di persona accanto a una quarantina di funzionari effettivamente intervenuti e alla first lady Carrie.
    Le mail dell’invito circolare di Reynolds, fatto filtrare sui media questa settimane con l’indicazione agli invitati a portarsi da bere, e le testimonianze sulla presenza personale di BoJo hanno rilanciato il putiferio.
    Secondo il Telegraph, giornale amico, Johnson sta al momento “perdendo il consenso” in casa Tory, oltre che fra l’elettorato (sondaggi alla mano), e al di là dello sdegno di opposizioni e organizzazioni di familiari di vittime della pandemia.

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