23 Aprile 2024, martedì
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Champions: Juventus-Malmoe 1-0

All’Allianz Stadium è grande festa: non tanto per il successo di misura contro il Malmoe ottenuto con la rete di Kean nel primo tempo, quanto per il pareggio in extremis dello Zenit contro il Chelsea.

Così, nonostante la disfatta di Londra dello scorso turno, i bianconeri riescono a qualificarsi da primi nel girone e ad evitare le corazzate nel sorteggio per gli ottavi che si terrà lunedì prossimo a Nyon.

Allegri mantiene la promessa e schiera tutti quelli annunciati: tra i pali c’è Perin, in difesa giocano Rugani e Alex Sandro, Rabiot agisce in mezzo al campo e Dybala indossa la fascia di capitano. La sorpresa, però, riguarda la titolarità di De Winter, che dopo lo spezzone finale di Londra contro il Chelsea vive la soddisfazione di partire dal primo minuto. Nel 4-2-3-1 bianconero c’è spazio anche per Arthur, Bernardeschi e Bentancur, quest’ultimo schierato come trequartista di sinistra. Tomasson, invece, si affida alla coppia d’attacco Birmancevic-Colak, ma come dichiarato alla vigilia è in grande emergenza con cinque effettivi indisponibili.

La sfida inizia malissimo per la Juve, non per ciò che accade allo Stadium ma per le notizie che arrivano da San Pietroburgo: Werner segna dopo due minuti, con un successo degli inglesi non basterebbe nemmeno battere il Malmoe. Ma Dybala e compagni non ci pensano, Rugani e Bernardeschi fanno le prove generali per il gol che arriva al 18′: cross d’esterno del fantasista azzurro, Kean anticipa Diawara in uscita e di testa fa 1-0.

La squadra di Allegri è in controllo totale della sfida, anche perché la formazione svedese conferma gli evidenti limiti tecnici mostrati già nella gara d’andata, ed è galvanizzata dalla rimonta dello Zenit, che nel giro di 180 secondi ribalta il Chelsea e ridisegna la classifica del girone. Nella seconda parte di primo tempo, i ragazzi di Tomasson, costretti a sostituire l’infortunato Rakip con Peña, provano a proporsi con qualche folata offensiva, ma dalle parti di Perin non arrivano mai pericoli.

Allegri comincia a pensare anche alla sfida di campionato contro il Venezia in programma sabato pomeriggio in Laguna e opta per la staffetta Dybala-Morata, con la Joya che lascia il posto allo spagnolo per la ripresa. Le occasioni migliori, però, capitano tutte sui piedi di Kean su ribattuta: l’attaccante, però, non riesce a sfruttare le corte respinte di Diawara per realizzare la doppietta personale e chiudere la sfida. Per il resto, la Juve si limita a controllare il gioco e a mantenere le energie in vista del campionato, anche perché il Malmoe fa pochissimo per mettere paura alla formazione di Allegri.

Il tecnico concede qualche minuto ai giovani Da Graca e Miretti, dalla Russia arriva la notizia più attesa: lo Zenit va sotto per 3-2, poi nel recupero segna il pari che consegna il primato alla Juve. Bonucci esulta sotto la curva facendo il segno del 3-3, proprio il risultato maturato a San Pietroburgo. Ora la Champions andrà in archivio, per Dybala e compagni bisognerà dedicarsi alla rincorsa in campionato. Alla coppa si penserà da marzo in avanti, quando almeno sulla carta potrebbe esserci un’avversaria alla portata per gli ottavi di finale.

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