In un Paese stretto tra la grave crisi economica derivante anche, ma non solo, dall’incubo Covid (ieri abbiamo sfondato la quota incredibile di centomila morti) e le canzonette sanremesi, con relative polemiche mancava Montalbano a turbare ancor di più il sonno (e la veglia…) di milioni di italiani. Piccolo riassunto per i pochi disattenti: ieri sera è andato in onda l’ultimo episodio di una serie durata ben 22 anni, sempre campione d’ascolto (sia in prima tv che in replica). Il protagonista, Luca Zingaretti, sembra deciso a smettere per sempre i panni del commissario. Anche se, con nove milioni di spettatori e quasi il 40% di share parrebbe un azzardo. E, per salutare, sceglie di troncare anche la lunga storia con la storica compagna Livia (interpretata da Sonia Bergamasco). Motivo, apparentemente semplice, l’incontro con Antonia (la giovane Greta Scarano, prossima Ilary Blasi nella serie su Totti), nuova responsabile della Scientifica. Fin qui i fatti. Ma cosa ha smosso veramente il pubblico ieri sera? Perché su ogni social si gridava al tradimento? No, non era solo un bacio, talmente appassionato da diventare ben altro. Non era solo l’infedeltà verso la compagna. C’era (e c’è) dell’altro. Ci sono i modi. Quelli sono importanti, determinano il carattere di una persona, il suo stile financo il suo fascino. Quello che Montalbano, e Zingaretti stesso non ha mai perso. Il turbamento è arrivato in una telefonata di mutismo assertivo. Livia che cerca di capire il motivo della freddezza di Salvo, lui che non risponde, non prende alcuna decisione, fa parlare solo lei. Un soliloquio. Il commissario fermo, una mano in tasca e una a tenere il telefono, nella speranza che quello stillicidio finisca in fretta. Non per paura di ferirsi ma per eliminare subito e definitivamente un ingombro, un impiccio e cadere finalmente solo tra le braccia della nuova fiamma. Giusto un sì, un’affermazione senza senso a chiudere la conversazione. Prima una serie di :”non è il momento ora”, “ho tanto lavoro da fare, non raggiungermi”, “ma ti pare che tu non sei importante?”. E nulla, neanche una parola sul nuovo amore. Che poi amore non era (almeno non da parte di entrambi). Lei, Antonia, giovane e bella è allergica ai sentimenti. Una notte di sesso può andare, due anche. Poi, ognuno per la sua strada. Ecco, quello che ha lasciato di stucco i telespettatori non è stato il tradimento ma il modo con il quale è arrivato. E quella telefonata lì. No, non è proprio andata giù. Ma siamo davvero arrabbiati con Salvo? No, neanche questo è il busillis. È che molti, quasi tutti, ci siamo ritrovati in Livia o in Montalbano. O vittime, o carnefici. Gli uomini, specialmente. Quante frasi non dette, quanto silenzio dietro a una situazione che ci non ci fa vivere in pace? Quanta mancanza di coraggio, quanta immaturità? Aspettiamo sia l’altra a dirci:”basta, chiudiamola qui”. E non abbiamo neanche il coraggio di controbattere. Solo un sì finale. Distaccato. Poi però lasciami stare. Ho Antonia che mi aspetta. E qualora lei non volesse, Livia mia, chissà. Ma dovremmo girare nuove puntate.
Pierluigi Candotti