20 Aprile 2024, sabato
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Il “Giorno del Ricordo”, le foibe. Per non dimenticare

Il 10 febbraio ricorre il “Giorno del Ricordo” per non dimenticare il massacro delle foibe, un’altra pagina, ancora, oscura della storia del nostro paese poco conosciuta. Giorno istituito con la Legge 92 del 30 marzo 2004 per ricordare gli eccidi e l’esodo dei fiumani e dalmati che fuggirono all’estero o più spesso verso l’Italia a partire dalle ultime fasi della guerra e soprattutto quando la Jugoslavia con l’accordo degli alleati, occupò buona parte dei territori un tempo sotto controllo dello stato Italiano. Non a caso la scelta della data corrisponde all’anniversario dei trattati di pace firmati dal Governo De Gasperi nel 1947.

I condannati, si è parlato di almeno 3000 persone in ogni caso di un imprecisato numero, sommariamente giustiziati venivano spinti attraverso percorsi impervi fin sull’orlo delle foibe carsiche, ossia cavità carsiche profonde tipiche della Venezia Giulia, qui venivano legati con fili di ferro l’un con l’altro a polsi e caviglie, costruendo così una vera e propria catena umana. Veniva dato fuoco ai primi del gruppo che cadendo trascinavano giù per in inerzia gli altri.

Barbarie pura, uccisioni crudeli finalizzate alla sola pulizia etnica nascosta sotto la subdola maschera dell’ideologia. Si tratta di una solennità civile la cui funzione è di preservare la memoria di coloro che sono state vittime della follia di uomini che hanno creduto di poter decidere sul destino di chi ritenevano dalla parte sbagliata, fosse una parte politica o addirittura semplicemente un’etnia, di una pagina tragica della vita Italiana.

Avv. Sabina Vuolo

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