25 Aprile 2024, giovedì
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Bullismo autoritario , la sentenza che punisce i docenti

Un recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che se un docente offende un alunno davanti ai compagni con epiteti denigratori si configura una ipotesi di maltrattamento aggravato da una sorta di bullismo autoritario nei confronti di un minorenne.

Minorenne di 12 anni che non ha gli strumenti per contrastare la voce grossa dell’insegnate e che gli provocano disagio, umiliazione, vergogna e paura e per tali motivi trattasi maltrattamento. Gli ermellini ritengono che nulla a che fare con la severità del docente e dei suoi metodi correttivi quando si arriva all’ingiuria e alla mortificazione, in tal caso l’atteggiamento del docente non ha valore educativo.

La Corte ha ritenuto applicarsi l’art. 572 cp che prevede che “Chiunque maltrattata una persona … … è punito con la reclusione da tre a sette anni”.

Sentenza che susciterà sentimenti contrastanti, la verità è che è venuto meno il rapporto fiduciario tra studenti, genitori e docenti in una funzione importante e delicata quale quella dell’insegnamento. La stessa libertà di insegnamento riconosciuta dalla Costituzione ai docenti seppur limitata ai soli aspetti metodologici delle attività in classe e nei laboratori e non va intesa come libertà di intraprendere rapporti o comportamenti che non siano di tipo didattico.

A mio avviso i docenti dovranno ritornare a fare il lavoro di docenti, i genitori facciano i genitori senza dimenticare di non invertire i ruoli perché gli stessi sono già definiti.

 Avv. Sabina Vuolo

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