L’estate 2020 passerà alla storia come i tre mesi neri del turismo italiano, Nell’ultimo week end di controesodo è tempo di bilanci e numeri: secondo le stime elaborate da Cst Firenze per Assoturismo Confesercenti nel trimestre giugno-agosto le presenze nelle strutture ricettive ufficiali in Italia si sono fermate a 148,5 milioni, oltre 65 milioni in meno rispetto al 2019 (-30,4%), con un calo più forte nell’alberghiero (-32,6%) rispetto all’extralberghiero (-27,5%).
A pesare il crollo peggiore delle attese (-65,9%) della domanda estera: sono sparite due presenze straniere su tre. Aumentano, invece, i turisti italiani (+1,1%), ma solo nell’extralberghiero (+5,5%). Il calo degli stranieri è avvertito più dall’alberghiero (-70%) che dall’extralberghiero (-61%), e coinvolge soprattutto i turisti extra-Ue; restano tedeschi, francesi, olandesi, svizzeri, austriaci e britannici. Secondo Coldiretti l’assenza degli stranieri costerà 12 miliardi di euro al sistema turistico nazionale per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
Proprio la differente composizione del mondo dei turisti italiani ha determinato anche l’andamento geografico: soffre il Nord, con perdite di oltre il 33%, mentre tengono meglio il Sud e Isole (-20,4%). Vince nettamente il mare, scelto da più di 6 turisti su 10, mentre pagano il conto più caro le città d’arte. Anche per loro, evidenzia ancora Coldiretti, cala la spesa media, che si è ridotta ad appena 588 euro a persona (-25%) per effetto di ferie più brevi, meno lontane e dedicate soprattutto al relax familiare.