25 Aprile 2024, giovedì
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Vespe, meduse e tracine: cosa fare con le punture dell’estate

A terra api e vespe. In mare, tracine e meduse. Le punture e i morsi sono un tratto tipico dell’estate. Ma cosa succede dopo una puntura? Solitamente la reazione, più o meno dolorosa, regredisce da sola in pochi giorni. In meno di un caso su dieci, invece, la reazione è più di rilievo e può chiedere l’intervento del medico.

Cosa si può fare? Su Medical Facts, Giorgia Protti, specialista di medicina interna, spiega che in caso di api e vespe il pungiglione e le sacche velenose possono «rimanere attaccati alla cute».

«In questo caso bisogna rimuoverli il prima possibile, avendo cura di non schiacciarli per non favorire la penetrazione del veleno», dice. Il consiglio è di fare un movimento parallelo alla pelle, per esempio con una tessera come una carta di credito. Per i casi più gravi, che hanno una zona cutanea interessata superiore ai 10 cm, «la terapia è sostanzialmente sintomatica, ma si può considerare l’assunzione di farmaci cortisonici per 3-5 giorni».

Al mare, invece, è particolarmente dolorosa la puntura della tracina: si nasconde sotto la sabbia, dunque è facile che possa colpire i piedi. In questo caso, spiega Mariangela Elefante, medico Fimmg, sempre su Medical Facts, è necessario «mantenere la calma, immergere la parte colpita in acqua calda per 30/90 minuti», con l’acqua almeno a 45 gradi, «rimuovere eventuali spine con pinze e non a mani nude e pulire bene la ferita con acqua».

Nel caso di punture di medusa, invece, bisogna uscire subito dall’acqua ed evitare di grattarsi e di sfregare la zona colpita. «La miglior misura è la prevenzione», spiega Protti. «E’ buona norma evitare di toccare a mani nude le meduse ‘spiaggiate’ sul bagnasciuga, dice, sottolineando come i «rimedi ‘chimici’ tradizionalmente usati» sono «spesso fantasiosi: dall’aceto all’alcol, fino all’urina». «Purtroppo – spiega – nessuno di questi composti è stato validato, anche per la comprensibile difficoltà di eseguire studi clinici in tali circostanze».

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