20 Aprile 2024, sabato
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Microplastiche anche in frutta e verdura: attenzione al consumo

Nulla si salva dall’invasione silenziosa delle microplastiche, quei frammenti invisibili a occhio nudo che oramai si trovano un po’ ovunque nella nostra catena alimentare. Quello che era difficile immaginare era che se ne trovassero anche in frutta e verdura. Ed invece è quanto ha scoperto uno studio italiano innovativo pubblicato sulla rivista Environmental Research che ha rivelato come frutta e verdura assorbano le particelle di microplastica dal suolo e le trasportino attraverso i tessuti vegetali.

I ricercatori dell’Università di Catania in Italia assieme a quelli di Sousse e Monastir in Tunisia, hanno analizzato varietà di frutta e verdura comuni: carote, lattuga, broccoli, patate, mele e pere. Questi sono stati scelti per il fatto che vengono frequentemente consumati, di solito uno al giorno, il che ha permesso ai ricercatori di “valutare meglio le assunzioni alimentari di MP (particelle microplastiche) e NP (nano-materie plastiche)”. I campioni sono stati acquistati da diverse fonti nella città di Catania, tra cui un piccolo venditore di frutta e un supermercato.

Gli studiosi hanno scoperto che le mele, seguite dalle pere, erano i campioni di frutta più contaminati e le carote erano le verdure più contaminate. La lattuga conteneva il minor numero di particelle di microplastica, sebbene queste fossero fisicamente più grandi di quelle trovate nei campioni di carota. Tutti i campioni sono stati “caratterizzati da un’ampia variabilità”.

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