27 Aprile 2024, sabato
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Quali incentivi per chi cambia l’auto ?

Arrivano incentivi fino a 3.500 euro per chi acquista un’auto euro 6. La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento Pd al decreto Rilancio (34 del 2020), riformulato, che prevede un bonus statale di 1500 euro, se il venditore fa uno sconto di almeno altri 2000 euro, per chi rottama un mezzo vecchio almeno di 10 anni. L’incentivo è dimezzato senza rottamazione. Il bonus vale per gli acquisti tra il 1° agosto e il 31 dicembre 2020 di auto con limiti di emissioni tra 61 e 110 grammi a chilometro e con prezzo fino a 40mila euro al netto dell’Iva. Si rafforza per gli ultimi cinque mesi del 2020 il contributo per l’acquisto di auto ibride ed elettriche, che aumenta di 4 mila euro in caso di rottamazione e 2 mila senza.

Nel dettaglio, in caso di rottamazione, l’incentivo per le auto con emissioni tra 0 e 20 grammi al km di Co2, ora a 6 mila euro, sale a 10 mila euro (di cui 2 mila a carico del venditore), mentre per veicoli con emissioni tra 21 e 60 grammi al km si passa dagli attuali 2500 euro a 6500 euro. Nell’emendamento approvato dalla commissione Bilancio è previsto anche uno sconto del 60% degli oneri fiscali sul trasferimento di proprietà per chi rottama un’auto euro 0, 1, 2, 3 e acquista tra il primo luglio e il 31 dicembre «con un veicolo usato di categoria non inferiore a euro 6».

La commissione ha dato il via libera all’emendamento per l’immediato rimborso cash dei biglietti dei concerti in caso di cancellazione definitiva. Disco verde poi all’emendamento per adeguare le pensioni di invalidità oggi ferme a 285 euro anche per gli invalidi totali: esse vengono portate ad almeno 516 euro. La norma crea un fondo ad hoc per gli aumenti degli assegni d’invalidità al 100% e arriva dopo la sentenza della Corte costituzionale del 23 giugno scorso, che ha imposto l’aumento al vecchio milione di lire dell’assegno di invalidità civile ai soggetti con grave disabilità, indipendentemente dal requisito anagrafico dei sessant’anni.

Il fondo contempla uno stanziamento di 46 milioni di euro per il 2020. Tra le modifiche dell’ultima ora, un milione di euro nel 2020 per sostenere gli investimenti per la riqualificazione e valorizzazione dei siti Unesco. Quindici milioni di euro, nel 2020, arrivano per incrementare le risorse del Fondo cultura, finalizzato all’assegnazione della Carta Cultura, assegnata alle famiglie povere per libri, prodotti e servizi culturali. Per l’anno 2023, il titolo di Capitale italiana della cultura, sarà assegnato alle città di Bergamo e di Brescia, al fine di promuovere il rilancio socio-economico e culturale dell’area più colpita dall’emergenza Coronavirus. Entro fine gennaio 2022 le due città dovranno presentare al ministero dei Beni culturali un progetto unitario con le iniziative finalizzate a incrementare la fruizione del patrimonio culturale.

In materia fiscale, spicca lo stop alla prima rata dell’Imu per il 2020 anche per gli immobili rientranti nella categoria catastale D (fabbriche, capannoni) in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni. E ancora, via libera quasi unanime a 150 milioni in più per le scuole primarie e secondarie paritarie: 100 milioni per le scuole con bambini fino a 6 anni e 50 milioni per le rette dei ragazzi più grandi. Mentre per evitare il rischio contagio da coronavirus, fino al 30 giugno 2021 potranno essere destinati ai servizi di linea per il trasporto di persone anche le autovetture ad uso di terzi, come taxi e ncc.

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