Per il leader di ”Viva Italia”ossia Matteo Renzi l’ultimo dpcm sull’emergenza coronavirus, che sblocca dal 4 maggio molte attività produttive, è “uno scandalo costituzionale”.
Lo ha sottolineato in un’intervista: “La ripartenza è lenta. Non si rendono conto che in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro. Ma in ogni caso il testo è un errore politico, economico e costituzionale. Politico perché delega al comitato tecnico scientifico una scelta che è politica: contemperare i rischi. Lo scienziato ti dice che c’è il coronavirus, il politico decide come affrontarlo.(..)
Renzi però, non intende dare la sfiducia alla parte esecutiva: “Prima facciamo uscire di casa gli italiani, poi vediamo se uscire di maggioranza noi. C’è questo governo, c’è questo premier e finché gli italiani sono chiusi in casa noi non apriremo alla verifica politica”. Per concludere: ‘’Sarebbe meno peggio un decreto legge: almeno ha garanzie, una discussione parlamentare, il dibattito pubblico, gli emendamenti. Se il dpcm fosse un decreto legge presenterei un emendamento e chiederei l’appoggio del Pd, che ha la stessa sensibilità sulla difesa dei diritti fondamentali. L’ho detto al capogruppo Graziano Delrio: io ho fatto la tesi su La Pira, tu sei dossettiano, come puoi accettare questa violenza da azzeccagarbugli sulla Costituzione più bella del mondo?”.