28 Marzo 2024, giovedì
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Lavoro e privacy: quando il datore può decidere di installare telecamere sul posto di lavoro?

È possibile installare telecamere sul posto di lavoro?

Risponde il Prof.Giuseppe Catapano

consulentedistrada@gmail.comRisultati immagini per sorveglianza lavoro

 

Le telecamere nelle sedi aziendali sono molto diffuse e hanno, in particolare, lo scopo di proteggere la sicurezza di chi opera all’interno delle aziende evitando furti, accessi indesiderati, ingresso di persone pericolose, etc.

Tuttavia è pur vero che anche se formalmente le telecamere vengono installate per la sicurezza, il datore di lavoro potrebbe approfittare di questi strumenti per controllare a  distanza i dipendenti, la loro prestazione di lavoro, le pause, etc. e magari richiamare e aprire procedimenti disciplinari contro i dipendenti che, osservati a distanza, non si sono comportati bene.

La legge non permette questo tipo di utilizzo il quale si tradurrebbe in un’eccessiva intrusione del datore di lavoro nella sfera privata del dipendente.

Proprio per garantire un corretto utilizzo delle telecamere, la legge  impone uno specifico iter autorizzativo per installarle nel posto di lavoro.

In particolare, gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per le seguenti e tassative finalità:

  • esigenze organizzative e produttive;

  • sicurezza del lavoro;
  • tutela del patrimonio aziendale.

Non è, dunque, assolutamente possibile installare le telecamere per controllare a distanza il dipendente. Il controllo a distanza del lavoratore può semmai, essere un effetto indiretto ed incidentale dell’installazione della telecamera nel senso che il datore di lavoro potrebbe, casualmente, mentre osserva il contenuto delle riprese, beccare un dipendente mentre compie un fatto contrario ai suoi doveri. Ma il controllo del dipendente non può mai essere lo scopo diretto dell’impianto audiovisivo. Gli unici scopi ammessi, infatti, sono i tre fini visti sopra.

Per evitare abusi la legge prevede la necessità di ottenere un’autorizzazione per procedere all’installazione delle telecamere. Le opzioni percorribili sono due:

  • procedura sindacale: prima di installare le telecamere l’azienda sottoscrive un accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria (cosiddetta Rsu) o dalle rappresentanze sindacali aziendali (cosiddette Rsa). Si tratta di un contratto collettivo aziendale nel quale le parti (azienda e rappresentanza sindacale) si accordano per l’installazione delle telecamere chiarendo gli obiettivi e gli scopi dell’impianto e le caratteristiche tecniche. Se l’impresa ha unità produttive ubicate in diverse province della stessa regione ovvero in più regioni, l’accordo sindacale che autorizza l’installazione delle telecamere può essere stipulato dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
  • procedura amministrativa: in mancanza di accordo sindacale, o perché nell’azienda non vi sono rappresentanze sindacali oppure perché non si raggiunge un’intesa, le telecamere possono essere installate richiedendo ed ottenendo un’autorizzazione della sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro o, in alternativa, nel caso di imprese con unità produttive dislocate negli ambiti di competenza di più sedi territoriali, della sede centrale dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
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