Chiedi la fattura elettronica alla cassa del supermercato e ti rispondono che non la rilasciano. Vai a fare rifornimento di carburante e il benzinaio non ti dice che non te la fa la fattura elettronica che dovrebbe essere obbligatoria, ma ti fa un favore se te la rilascia dietro pagamento di un sovrapprezzo.
I troppi “non posso” degli esercenti hanno mille ragioni e decine di deroghe, fatto sta che un diritto è negato e un obbligo di legge trasgredito, a solo un mese dall’entrata in vigore della normativa che anche l’Europa pretendeva per mettere finalmente un argine più sicuro all’evasione fiscale. Il caso degli autoriparatori citato dalla Cgia – insieme alle numerosissime segnalazioni social di inadempimento – è a suo modo emblematico.
“Se teniamo conto che in Italia si fanno quasi 14 milioni di revisioni auto all’anno – segnala Paolo Zabeo della Cgia – si stima che la mancata detrazione dei costi del bollettino postale potrebbe ammontare a 19 milioni di euro. Un costo che gli 8.500 centri di revisione autorizzati in Italia non possono sostenere. E’ inaccettabile che ci siano delle aziende che a distanza di oltre un mese dall’entrata in vigore della norma non siano ancora in grado di emettere la fattura elettronica, mentre tutti gli altri sono stati costretti a farlo a partire dallo scorso 2 gennaio”.
a cura di Vincenzo Catapano