25 Aprile 2024, giovedì
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Draghi: «L’Italia rischia di perdere la sovranità a causa del debito troppo alto»

Suonano come un monito le parole pronunciate da Mario Draghi in commissione Affari economici del Parlamento europeo. Durante il suo intervento a Bruxelles il presidente della Bce si sofferma sul tema che ha tenuto banco durante l’elaborazione della legge di Bilancio da parte del governo italiano: la sostenibilità del debito. La scelta iniziale dell’esecutivo giallo-verde di spingere il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo alla soglia del 2,4% ha alimentato per settimane sia i dubbi della Commissione Ue, sia i timori dei mercati. L’idea di una manovra espansiva finanziata in deficit, come noto, ha creato fibrillazioni e tensioni sulla tenuta dei conti pubblici italiani. Una dinamica che ha suggerito a Draghi di ricordare che «Un Paese perde sovranità quando il debito è troppo alto», perché a quel punto «sono i mercati che decidono». Tanto che ogni decisione di natura politica «deve essere scrutinata dai mercati, cioè da persone che non votano e che sono fuori dal processo di controllo democratico». Basti ricordare quanto accaduto, per esempio, in Grecia per non trascurare che «il debito viene prodotto da decisioni politiche dei Governi», e «la sovranità viene persa a causa di politiche sbagliate».Risultati immagini per mario draghi

Sullo stato di salute dell’economia del Vecchio Continente Draghi spiega: «Grazie agli sforzi di tutti i cittadini Ue l’Eurozona è uscita dalla crisi», con risultati «tangibili» come i 22 trimestri consecutivi di crescita e la disoccupazione al minimo dal mese di ottobre 2008. Negli ultimi mesi però a pesare sono la «persistenza delle incertezze, in particolare collegate a fattori geopolitici e alla minaccia di protezionismo pesa sul sentimento economico». Il presidente Bce tratteggia anche la possibile strategia all’indomani della fine del programma per il quantitative easing. «Uno stimolo monetario significativo resta essenziale per sostenere l’ulteriore costruzione della pressione domestica sui prezzi e gli sviluppi dell’inflazione nel medio termine».(fonte corriere.it)

a cura di Vincenzo Catapano

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