28 Marzo 2024, giovedì
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No Tav contro imprenditori: “Difendono solo la ricca commessa”.

TORINO – Gli imprenditori il 3 dicembre riuniti a Torino chiedono il proseguimento dei lavori della Tav. Un richiesta che fa infuriare i No Tav che dichiarano: “Difendono solo la ricca commessa”. Ma la Confartigianato ribadisce la necessità di grandi opere per il Paese.

Il movimento dopo la grande reunion del 3 dicembre alle Ogr per parlare della Tav si scaglia contro gli imprenditori: “Ben poco attivismo imprenditoriale si è visto quando la disoccupazione giovanile ha toccato il 40% o le infrastrutture da nord a sud sono crollate facendo vittime e feriti. Non abbiamo mai visto tante sigle riunirsi in altri momenti, dall’inizio della crisi globale per rilanciare l’economia. L’alzata di scudi – dicono – c’è solo quando i ben poco intraprendenti imprenditori rischiano di perdere una ricca commessa di soldi pubblici”.

I No Tav attaccano così gli imprenditori delle Ogr: “Gli consigliamo, invece di trovare il modo di fare impresa con i soldi pubblici, di rendersi conto del mondo in cui viviamo, e capiranno che la priorità non sarà mandare merci a Lione a tutta velocità, ma muoversi in maniera intelligente e pulita”. Per il movimento contrario alla realizzazione dell’opera, a fronte “di dati che annunciano già una nuova grande recessione ciò che risulta sempre più evidente è che siamo davanti al canto del cigno di una classe industriale capace in questi anni di fare impresa solo con le casse dello stato, a fondo perso chiaramente, altrimenti delocalizzazione immediata”. Risultati immagini per no tav

I manifestanti che non vogliono la Tav dicono quindi di “far fatica ad accettare lezioni da chi vorrebbe far crescere il Pil solo con finanziamenti europei. Se si vuole investire sullo sviluppo e sull’innovazione – aggiungono – generando benessere e posti di lavoro suggeriamo loro di fare due conti e farlo proprio da domani, visto che a Torino e in 11 comuni della Provincia e in tutte le regioni della pianura Padana scatterà il blocco del traffico a causa dell’inquinamento da polveri Pm10, che soffoca una vasta area del Paese con relativi effetti sulla salute”. Sottolineando infine che “mentre in 20 anni Lione ha messo in servizio 30 km di metropolitana, Torino ne ha solo 13 km” concludono evidenziando che “con i soldi di 10 km di Tav se ne fanno 16 km nuova metro”.

Tra coloro che hanno sottolineato l’importanza della Torino-Lione c’è anche Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato, che ha dichiarato: “Non è nostro compito fare politica, ma oggi vogliamo lanciare un messaggio politico alla politica: le grandi opere servono e il governo del cambiamento dovrebbe effettivamente cambiare qualcosa. Ciò che è fatto è fatto, ciò che è da fare si studi, ma quello che si sta facendo bisogna portarlo a termine. È dobbiamo farlo il più velocemente possibile. Dire no è sempre molto comodo, sebbene sia strano che a dirlo siano proprio coloro che dovrebbero difendere questo tipo di mobilità. Noi per le nostre aziende abbiamo dato sudore, lavoro, e in qualche caso perfino sangue, perché alcuni di fronte al fallimento delle loro aziende si sono tolti la vita: non possiamo perdere questo treno”.

a cura di Gennaro Sannino

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