Riflettendo sulle cifre inquietanti delle donne vittime di femminicidio, vado convincendomi sempre più di come la nostra società sia retta(oggi come ieri) da una massiccia dose di maschilismo. Definito come atteggiamento socio-culturale basato sull’idea di una supremazia maschile e sulla continuità del sistema patriarcale, pare senza dubbio alcuno gettare quelle che sono le basi per poter definire o quanto meno provare a comprendere il femminicidio. Donne dai volti sfigurati, mamme e figlie strappate con violenza alla vita ed agli affetti senza un briciolo di compassione poiché ciò che prevale, nell'”uomo-bestia” di turno, è l’odio profondo e talvolta irrazionale verso quella donna che ha imparato a rialzarsi e splendere di luce propria, senza il suo supporto.E’ pur vero che l’uomo , da che mondo vide la luce, considera la donna come oggetto di dominazione, qualcosa da plasmare a suo piacimento, da trattare e maltrattare al bisogno senza neppure doversi giustificare . Questa concezione prettamente maschilista si scontra dunque con la figura di ” donna moderna”, forte e vincente, che sceglie di vivere con coraggio e intraprendenza affiancando l’uomo sì per amarlo , rispettarlo e prendersene cura come mogli o compagne ma sottraendosi con determinazione ad ogni atteggiamento predominante. Questo però l’uomo non riesce proprio ad accettarlo e rivela la sua debolezza,nonché il netto senso di inferiorità,rivalendosi sulla donna con violenza nel peggiore dei casi togliendole la vita.
Solo in Italia e con particolare riferimento al 2018,le statistiche riportano come una donna venga uccisa ogni 72 ore ammontando a 106 il numero di vittime del femminicidio nei primi dieci mesi del 2018 (aggiornamento statistico sul fenomeno curato da Eures – Ricerche economiche e sociali ). Dall’1 gennaio al 31 ottobre 2018, rispetto al totale degli omicidi commessi in Italia i femminicidi sono saliti al 37,6 per cento rispetto al 2017, quando erano al 34,8 per cento. I dati mostrano che le violenze avvengono in famiglia (il 70,2 per cento) e in coppia (il 65,2 per cento nel gennaio-ottobre 2017).Con la progressiva riduzione del numero totale degli omicidi – sceso nel 2017 al minimo storico di 396 – e delle vittime di sesso maschile, l’incidenza delle donne uccise cresce progressivamente fino al picco del 2016 (38%): nel 2017 si registra la percentuale piu’ elevata dell’intero periodo considerato di femminicidi familiari (112 su 141, pari al 79,4%) ed una delle piu’ basse per i femminicidi di coppia (67, pari al 59,8%) mentre aumenta l’incidenza delle madri uccise dai propri figli (16,1%). Il nord si conferma l’area più a rischio, concentrando la prevalenza degli omicidi con vittime femminili davanti al sud (36,3%) e al centro, il maggior numero di femminicidi si concentra in Lombardia (24 nel 2017, pari al 17 per cento del totale, di cui 17 familiari).
L’Auditorium del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone,sabato 24 novembre, ha ospitato l’evento no profit “Storie di donne 2018” in omaggio al mondo femminile,magistralmente organizzato e diretto dall’Ass. culturale “L’occhio dell’Arte”presieduto da Lisa Bernardini con il patrocinio del Comune di Frosinone. Propedeutico alla data del 25 novembre che dal 1999 è istituita Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e con la conduzione di Camilla Nata(giornalista RAI)la città di Frosinone(e non solo) si è lasciata suggestionare da esibizioni musicali e reading teatrali di grande spessore per evocare l’importanza e la centralità della donna in un contesto storico in cui si ritrova ad essere vittima di un uomo che dovrebbe amarla e custodirla come un dono prezioso piuttosto che renderla oggetto di vessazioni fisiche e psicologiche. L’evento vede la partecipazione dell’ Ordine dei Cavalieri di Malta(delegazione di Veroli)nella persona della Contessa Maria Cristina Spalletti(Responsabile opere caritatevoli)con l’assessore ,nonché responsabile territoriale dell’Ordine, Riccardo Mastrangeli.
Madrina d’eccezione e protagonista indiscussa della serata, l’attrice e produttrice cinematografica Maria Grazia Cucinotta che seppur visibilmente emozionata sottolinea quanto sia fondamentale per il mondo femminile la partecipazione a questo genere di eventi per sensibilizzare all’argomento un numero sempre maggiore di persone ,invocando la campagna inaugurata dalla deputata Mara Carfagna sull’onda dell’hashtag #nonènormalechesianormale. Si affaccia da giovanissima nel mondo della moda partecipando a “Miss Italia”,precisamente nel 1987: da quel momento la sua carriera sarà un susseguirsi di successi. Nel corso della serata sarà omaggiata dal M° Héctor Ulises Passarella che ripropone con lo straordinario Bandoneon la sigla de “Il Postino” di Massimo Troisi in cui ella debutta come attrice. Per l’occasione, Maria Grazia Cucinotta ha ritirato un prestigioso riconoscimento firmato dallo scultore Tonino Santeusanio dal titolo “Evoluzione”, conferito dal Comune di Frosinone nella persona del Sindaco Nicola Ottaviani in collaborazione con il Photofestival “Attraverso le pieghe del tempo”, in onore della carriera professionale in cui si è distinta e che ha portato lustro al genere femminile e al nostro Paese , affiancato dalla segreteria del Sindaco gestita da Alessia Masi e da Valetina Sementilli,Assessore alla Cultura.
E’ chiaro come la serata travolga il pubblico all’interno di un viaggio emozionale ricco di enfasi e suspance: segue la straordinaria esibizione della giovane e talentuosa Orchestra del Conservatorio con il brano “L’ultima neve di primavera” di cui il M°Franco Micalizzi è autore. Con il M° Alberto Giraldi(direttore del Conservatorio)ed il M° Gianluigi Zampieri lo spettacolo musicale entra nel vivo per poi cedere la parola al regista, direttore di doppiaggio e doppiatore Giovanni Brusatori che rapisce l’attenzione del pubblico con il reading emozionante omaggio alla Donna accompagnato dall’elegante inteprete canora Pamela D’Amico. Non solo spettacolo,dunque : spunti di riflessione e momenti di commozione caratterizzano la serata anche grazie alla partecipazione della Dott.ssa Virginia Vandini sociologa, socioanalista, supervisor-trainer counselor, nonché Direttrice Centro Italiano Counseling Umanistico e Presidente Il valore del femminile.
L’Exhibition di artisti vari che hanno partecipato a questa edizione di “Storie di donne 2o18″sarà visitabile negli spazi della Villa comunale di Frosinone(sita in via Marco Tullio Cicerone,31)fino al 29 novembre.
a cura di Maria Parente
Per le foto allegate all’articolo si ringraziano ph Marco Bonanni(foto1,2) e ph Stefano Strani(foto 3,4)