29 Marzo 2024, venerdì
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Omicidio Gambirasio, arriva il “giorno del giudizio”: le ipotesi possibili

Ultimo atto. Ultimo grado di giudizio: in caso di condanna, calerà il silenzio su una drammatica vicenda che ha catalizzato per anni l’interesse dei media. italiani e stranieri. La sentenza è attesa già stasera sera o, al più tardi, sabato mattina. E’ il pronostico dell’avvocato Claudio Salvagni, storico difensore di Massimo Bossetti insieme al collega Paolo Camporini, in vista dell’udienza in Cassazione sul delitto di Yara Gambirasio.Massimo Bossetti

In ballo c’è il destino di Bossetti, unico imputato per omicidio pluriaggravato: secondo due diversi collegi giudicanti in due diversi gradi di giudizio, fu lui a uccidere la 13enne di Brembate di Sopra, comune della cosiddetta isola Bergamasca. Accusa respinta dal carpentiere di Mapello che si è sempre proclamato innocente. Le sue uniche residue speranze sono legate al verdetto dalla Suprema Corte. In apertura di udienza parlerà la pubblica accusa, dopo la requisitoria la parola passerà ai difensori. Infine il collegio si ritirerà in camera di consiglio, comunicando alle parti giorno e ora della lettura della sentenza. Tre gli scenari possibili: conferma della condanna all’ergastolo che dunque diverrebbe definitiva, annullamento “secco” o annullamento con rinvio.

Bossetti chiede “super perizia”

I difensori di Bossetti torneranno a insistere con la richiesta della “super perizia”, finora sempre negata, necessaria a loro dire per chiarire ogni dubbio sul profilo genetico (classificato inizialmente come “Ignoto 1”) rintracciato sugli indumenti della 13enne e attribuito al muratore di Mapello dopo anni di indagini e oltre 25 mila campioni genetici estrapolati tra gli abitanti della zona. Una prova definita “granitica” dai giudici del primo grado di giudizio e sufficiente per inchiodare Bossetti come killer di Yara. Una traccia anomala e incompleta, invece, secondo la difesa, dal momento che “Ignoto 1”, oltre a dna nucleare perfettamente corrispondente a quello del muratore, presentava anche tracce di dna mitocondriale rimasto senza identità.

Ci sono poi altri indizi contro Bossetti: le tracce di fibre tessili trovate sugli indumenti di Yara e compatibili con quelle dei sedili del suo furgone, le immagini delle telecamere di sorveglianza di Brembate Sopra dove si vede un Fiat Daily molto simile al suo che si aggirava intorno alla palestra del paese nel giorno e nell’ora in cui scomparve la 13enne. E ancora, le mini-sferette di metallo trovate sul corpo della vittima e uguali a quelle rintracciate sull’autocarro, il suo telefono “agganciato” dalla cella di Brembate un’ora prima della scomparsa di Yara. Prove e indizi che, messi insieme, sono bastati per condannare Bossetti all’ergastolo come killer della 13enne.(fonte TODAY)

a cura di Gennaro Sannino

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