18 Aprile 2024, giovedì
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Pollino, Borrelli a Civita: “C’era l’allerta gialla”. Il Papa vicino alle famiglie

E’ stato eseguito il sequestro probatorio dell’area del torrente Raganello ricadente nel territorio del comune di Civita, dove lunedì sono morti 10 escursionisti per un’onda anomala. A disporre il provvedimento è stato il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio.Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha compiuto a Civita (Cosenza) un sopralluogo nelle zone delle Gole del Raganello, sul Pollino, dove 10 persone hanno perso la vita travolte dalla piena del torrente. “Sulle responsabilità ci sarà tempo – ha detto Borrelli -; si è trattato di un evento puntuale e localizzato a dieci chilometri a monte dall’area dove si è verificata la tragedia”.Soccorritori lungo il corso del Raganello © ANSA

Inoltre è polemica sul sistema degli accessi alle Gole, cui si deve, negli ultimi anni, lo sviluppo di un piccolo sistema turistico in almeno quattro comuni della zona del Pollino (Civita, San Lorenzo Bellizzi, Cerchiara e Francavilla). “Mai nessun cittadino e/o associazione hanno segnalato situazioni di pericolo all’interno delle gole del Raganello”, ribatte però il sindaco di Civita Alessandro Tocci.Intanto sono stati acquisiti i primi documenti e sul caso la Procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio. Anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha chiesto di fare chiarezza, vista la pericolosità di luoghi come le gole.

Anche il Papa ha rivolto un pensiero alle vittime e alle famiglie.Ci sono inoltre 11 feriti tra cui una bambina di 9 anni ricoverata al Policlinico Gemelli di Roma in sedazione profonda, con prognosi riservata, in terapia intensiva. La piccola, che viene ventilata artificialmente, presenta insufficienza respiratoria acuta dovuta a inalazione di acqua e fango. Le testimonianze dei soccorritori sono drammatiche. Una bimba di 8 anni, tra le persone tratte in salvo, è stata trovata vicino a un cadavere. “Era semicosciente ma in evidente stato di choc”, ha raccontato il dirigente medico dell’elisoccorso regionale Calabria Pasquale Gagliardi, che l’ha soccorsa. La piena “è stata un vero e proprio tsunami”, ha detto Giacomo Zanfei, vicepresidente del Soccorso alpino Calabria.

a cura di Gennaro Sannino

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