25 Aprile 2024, giovedì
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Nicola Schiavone figlio di Sandokan si è pentito: i segreti dei Casalesi nelle mani dei magistrati

“Mi pento”. Un po’ a sorpresa ha scritto una lettera ai magistrati dal carcere, dove sta scontando al 41 bis gli ergastoli avuti per cinque omicidi, annunciando di voler vuotare il sacco. Tra i boss della seconda generazione del clan dei CasalesiNicola Schiavone sembrava essere un irriducibile, uno di quei camorristi che non avrebbero mai accettato di scendere a patti con lo Stato. E invece il figlio primogenito dell’ex capoclan Francesco “Sandokan” Schiavone ha deciso di collaborare con la giustizia. Il suo è un pentimento di alto valore, soprattutto dal punto di vista simbolico: potrebbe aprire scenari importanti soprattutto sul fronte dei legami tra clan e politica.Risultati immagini per nicola schiavone

Gli inquirenti ritengono che dal pentimento di Schiavone junior possano arrivare importanti elementi per far luce sull’area grigia dei rapporti tra camorra, imprenditoria e politica. Nicola Schiavone, primogenito dell’irriducibile capo dei Casalesi, Francesco detto “Sandokan” – uno dei boss resi noti da Gomorra – essendo stato per un decennio a capo della cosca dopo l’arresto del padre, è a conoscenza di molti segreti relativi agli affari del clan e ai tesori accumulati con la gestione delle attività illecite di una camorra sempre più imprenditoriale. Il quarantenne, che era detenuto in regime di 41 bis, ha manifestato la sua volontà venti giorni fa attraverso una lettera inviata alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. I suoi parenti più stretti hanno aderito al programma di protezione che è stato immediatamente attivato.(fonte today.it)

a cura di Gennaro Sannino

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