26 Aprile 2024, venerdì
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Bce: da gennaio stop ad acquisti Qe

 

La Bce ha deciso: addio al quantitative easing a fine dicembre, con una tabella di marcia che prevede un breve ‘tapering’ nell’ultimo trimestre 2018.

I tassi d’interesse resteranno fermi ai minimi record almeno fino alla prossima estate.

La decisione arriva in anticipo per molti osservatori: alcuni si aspettavano un’indicazione di massima dalla riunione di oggi, e una tabella di marcia vera e propria il mese prossimo.

In una nota l’Eurotower, riunita oggi a Riga nell’appuntamento che ogni anno si svolge ‘fuori sede’, spiega che “dopo settembre 2018, e in subordine al fatto che i dati in arrivo confermino le stime di medio termine d’inflazione, il tasso mensile degli acquisti netti di titoli sarà ridotto a 15 miliardi fino a fine dicembre 2018, e che a quel punto gli acquisti netti termineranno”.

La Bce promette tuttavia di proseguire con il reinvestimento – ossia l’utilizzo del capitale rimborsato dei bond che ha in portafoglio e che arrivano a scadenza per comprare nuovi titoli di pari durata – ancora a lungo e per tutto il tempo necessario ad assicurare l’accomodamento monetario necessario. I tassi rimangono fermi ai minimi record “almeno per tutta l’estate 2019” e in ogni caso finché sarà necessario.

La Banca centrale europea ha indicato oggi la tabella di marcia verso la fine del Qe dopo “un’attenta valutazione dei progressi fatti” la cui conclusione è che l’aggiustamento dell’inflazione verso l’obiettivo è “sostanziale”. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi.  La Bce – ha sottolineato – “è pronta a rivedere i propri strumenti di politica monetaria” se fosse necessario per assicurare il necessario livello di stimolo monetario. Gli acquisti di titoli del Qe “non stanno sparendo, – ha specificato – restano parte degli strumenti di politica monetaria” che “potranno essere usati in particolari frangenti”.

“L’euro – è stato poi il suo intervento riferito all’Italia – è irreversibile, perché è forte, perché le persone lo vogliono e perché non giova a nessuno mettere in discussione” la sua esistenza. E’ importante – ha osservato inoltre -“non drammatizzare” gli eventi politici e le scelte politiche dei singoli Paesi. Draghi ha sottolineato l’importanza che il dibattito politico rimanga nei limiti dei trattati e che i progressi fatti dai Paesi non vengano messi rischio.

Per una ripresa sostenuta dell’inflazione serve ancora “un significativo stimolo monetario” e la decisione presa oggi sulla riduzione del Qe mantiene “un ampio grado” di accomodamento nella politica monetaria.

 

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