20 Aprile 2024, sabato
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Mondo del lavoro più flessibile

Contratto a termine «soft»: potrà, infatti, essere prorogato fino 5 volte e durare 3 anni (senza alcun obbligo di apporre la causale per motivare perché si è ricorso ad un rapporto a tempo determinato). E se i precari di «lungo corso» e le mamme lavoratrici finiranno (per iscritto) nella corsia privilegiata in caso l’azienda sia nelle condizioni di stabilizzare i dipendenti, la regolarità contributiva delle imprese sarà a portata di clic, effettuata con un’interrogazione telematica presso le banche dati di Inail, Inps e casse edili. È il voto di fiducia di ieri sera, nell’aula di Montecitorio, ad assicurare la conversione in legge del decreto 34/2014 (Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese) del ministro del welfare Giuliano Poletti; l’esame conclusivo del provvedimento, arrivato alla terza lettura con altrettante blindature da parte del governo, si terrà, invece, oggi. L’iniziativa normativa, cui seguirà un disegno di legge delega che completerà quel piano più ampio di revisione delle regole del mercato del lavoro che l’esecutivo di Matteo Renzi ha denominato «Jobs Act», rappresenta, dice il titolare del dicastero di via Veneto, «un modo per rendere più stabile l’occupazione, per dire alle imprese che possono assumere senza preoccupazioni e non hanno bisogno di ricorrere impropriamente ai contratti di collaborazione, o alle partite Iva per mascherare rapporti di lavoro, grazie al fatto che potranno utilizzare» per 36 mesi un modello a-causale.

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