23 Aprile 2024, martedì
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Uniti in rete per godere della sospensione delle imposte

Le imprese che aderiscono a un contratto di rete riconosciuto possono godere della  sospensione d’imposta sugli utili accantonati per l’anno 2012 e destinati agli investimenti comuni, è pari all’83,0423% di quanto richiesto.. Attuazione al beneficio introdotto dall’art. 42 del dl 78/2010.

Tale disposizione, al comma 2-quater, ha infatti previsto la sospensione d’imposta, sulla quota di utili conseguiti dalle imprese che aderiscono a un contratto di rete riconosciuto e destinata ad apposite riserve, per realizzare, entro l’anno successivo, gli investimenti previsti dalle intese associative. I profitti congelati diventano tassabili al momento del loro utilizzo o quando viene meno l’adesione alla rete o si scioglie il contratto stesso. Diversi i paletti fissati dalla legge per accedere all’incentivo. Il programma comune di rete deve essere preventivamente asseverato da appositi organismi delle associazioni di categoria.

La quota di utili temporaneamente detassabile non può inoltre superare il tetto di un milione di euro. E devono infine essere seguite le regole operative fissate dalle Entrate con provvedimento del 14 aprile 2011, avvalendosi del modello Reti per comunicare al fisco i dati del risparmio d’imposta. Annualmente l’Agenzia, determina la percentuale massima del risparmio d’imposta ottenibile, che scaturisce dal confronto tra domanda e offerta. Il dl 78/2010 ha destinato all’incentivazione delle reti, 48 milioni di euro: 20 milioni per il 2011 e 14 milioni per gli anni 2012 e 2013. Ai sensi dell’art. 42 del dl  78/2010, l’aiuto spetta fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012. Al momento, quindi, quella interessata dal provvedimento di ieri rappresenta l’ultima annualità agevolabile.

La percentuale dell’83% «significa che le risorse pubbliche assegnate si sono mostrate capaci di soddisfare le richieste dei beneficiari», sottolinea una nota delle Entrate. Lo scorso anno l’importo della detassazione complessivamente richiesta superava di poco i 16 milioni di euro. Si ricorda che l’aiuto può essere fruito esclusivamente in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per l’esercizio cui si riferiscono gli utili. L’acconto delle imposte dirette per l’anno successivo, invece, va calcolato senza tener conto dell’agevolazione.

 

A cura del Prof.Giuseppe Catapano

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