18 Aprile 2024, giovedì
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Renzi, riforme choc prima di giugno. La Ue retrocede l’Italia e chiede: giù il cuneo fiscale

Due miliardi di euro per l’edilizia scolastica, il piano Casa e l’atteso Jobs act. Tutto mercoledì prossimo. Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha annunciato così a Siracusa, dove è giunto questa mattina per la sue seconda visita a una scuola, la Salvatore Raiti, che la prossima settimana non farà “la tappa in giro per l’Italia” ma terrà “una corposa conferenza stampa a Roma per annunciare provvedimenti molto importanti. Mercoledì presentiamo il Jobs act, gli interventi sulla scuola e interventi per il piano casa. Ci sono 2 miliardi di euro pronti per l’edilizia scolastica”. Ma non basta, perché il premier, parlando poi agli imprenditori e agli amministratori locali ha sottolineato la necesità che le riforme istituzionali ed economiche arrivino in porto prima che abbia principio il semestre di presidenza italiana dell’Unione europea nella seconda metà del 2014.”Dobbiamo fare misure choc o sprechiamo la ripresa”, ha sottolineato. Mi prendono in giro se dico che faccio una riforma al mese, ma non c’e’ alternativa. Non si può cambiare un paese se non si comincia dalla politica e dalla pubblica amministrazione”. Il premier ha inserito la cancellazione dell’attuale funzione del senato al primo posto della sua lista di priorità: “O noi riusciamo a eliminare il senato, come lo conosciamo adesso, o non avremo fatto il cambiamento di cui c’è bisogno”. Un cambiamento chiesto soprattutto dall’Unione europea, che nel presentare il rapporto sugli squlibri economici dei paesi che soffrono di scarsa competitività ha inserito L’Italia tra gli stati che soffrono di uno “squilibrio macroeconomico eccessivo e ha sollecitato il governo a intraprendere “un’azione urgente” su debito e competitività, anche per evitare un contagio al resto dell’Eurozona. Secondo Bruxelles all’Italia servono riforme efficaci e un intervento di manutenzione dei conti pubblici, visto che l’aggiustamento strutturale per il 2014 appare insufficiente. Insomma, l’Ue, attraverso il commissario per l’Economia Olli Rehn ritiene che gli ultimi 3 governi non abbiano fatto abbastanza. La palla, quindi, ora passa a Renzi, come ha detto Rehn: “In Italia servono “azioni decisive e urgenti e la Commissione europea “incoraggia il nuovo governo a prendere rapidamente misure per riformare il lavoro e l’economia, in modo da rafforzare la crescita e la capacità di creare lavoro del paese”. L’esecutivo guidato da Josè Manuel Durao Barroso, ha aggiunto il commissario per l’Economia, “analizzerà i piani di riforma dei paesi dell’Unione europea a metà aprile e dopo le stime di primavera presenterà le raccomandazioni per i singoli Paesi probabilmente a luglio”. Il commissario Ue per gli Affari economici ha sottolineato che la pressione fiscale sul lavoro troppo elevata è una delle principali cause della crisi italiana: “La perdita di competitività dell’Italia ha origine nel perdurante disallineamento fra i salari e la produttività, nelle tasse sul lavoro troppo alte e nella rigidità nello stabilire i salari” ha osservato Rehn. Parole che hanno trovato eco non dichiarata a Siracusa, dove Renzi ha parlato di scuola e patto di stabilità interno.

Agli insegnanti: guadagnate poco ma siete il cardine del paese

“Guadagnate poco, ma siete il cardine del paese”, ha detto Matteo Renzi rivolto agli insegnati dell’istituto comprensivo. “Io voglio che il governo stia in mezzo agli insegnanti. Il vostro lavoro è fondamentale”. Poi, ai bambini: “Voi ci confermate che noi dobbiamo tenere in vita i vostri sogni”. Il presidente del consiglio ha sottolineato che il governo farà “di tutto per fare della scuola, un luogo della grande bellezza, perché la grande bellezza è già dentro di voi”. Il premier, alla sua seconda visita in una scuola dopo quella di mercoledì scorso a Treviso, ha affrontato il discorso del lavoro e della disoccupazione: “Stiamo vivendo un momento difficile, il più difficile da 30 anni a questa parte per chi perde il posto di lavoro”, ha detto Renzi rivolto ai ragazzi: “Tanti dei vostri genitori forse hanno difficoltà per questo, ma adesso c’è la possibilità di investire per creare nuova occupazione”. Renzi all’uscita dell’istituto è stato contestato da attivisti del M5S e da alcuni precari della scuole e successivamente ha incontrato alcuni sindaci del siracusano: “Fino a ieri ero sindaco anche io come voi”, ha detto, “ma poi ho optato per la carica di premier”.

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