Ammontano presumibilmente a oltre 105 mld di euro i capitali detenuti dagli italiani all’estero. “Non è possibile stabilire con certezza” la cifra a oggi, ha affermato Francesco Mattana, generale della Guardia di Finanza, nel corso di un’audizione in commissione finanze della camera. Tenendo conto, però, che “l’ultima stima del ministero dell’economia e delle finanze risale a giugno 2010 ed è di 104,5 mld di euro, di cui oltre 71 mld detenuti in Svizzera”, allora non è difficile presumere che in quattro anni la cifra sia aumentata. Mattana ha ricordato che nel corso del 2013 le Fiamme Gialle hanno scoperto 298 mln di euro in contanti e titoli illecitamente trasportati attraverso i confini nazionali. L’emersione e il rientro di capitali detenuti all’estero, attraverso le misure adottate dal governo, sono una “forma evoluta e speciale di ravvedimento operoso e a differenza dei condoni e degli scudi non e’ previsto l’anonimato”, ha spiegato Mattana, precisando che pertanto “l’amministrazione finanziaria potrà eseguire controlli sia durante che dopo” le operazioni di rientro dei capitali.