19 Aprile 2024, venerdì
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Unicef, 59 milioni di bambini da aiutare.

Oggi l’Unicef ha presentato il suo Rapporto sull’intervento umanitario 2014 (Humanitarian Action for Children – HAC), lanciando un appello per raccogliere 2,2 miliardi di dollari necessari quest’anno ad assicurare aiuti umanitari di prima necessità a 85 milioni di persone, tra cui 59 milioni di bambini, che devono affrontare conflitti, disastri naturali ed altre emergenze complesse in 50 Paesi. «Sono appena tornato dal Sud Sudan, l’ultimo dei conflitti su vasta scala, che sta distruggendo la vita di milioni di bambini innocenti» afferma Ted Chaiban, Direttore del Programma Emergenze dell’Unicef. «Oltre 400.000 bambini e le loro famiglie sono sfollati a causa del conflitto e oltre 3,2 milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria. La stagione delle piogge sta per cominciare, dobbiamo predisporre gli aiuti e rinforzare i servizi di base. Abbiamo urgente bisogno di fondi per prevenire una catastrofe». Le donazioni in favore dell’appello dell’Unicef per il 2014 serviranno a garantire la continuità del lavoro svolto dalla nostra organizzazione nell’anno precedente, nel corso del quale sono stati raggiunti importanti risultati: 
24,5 milioni di bambini vaccinati contro il morbillo
20 milioni di persone hanno ricevuto accesso ad acqua potabile per uso domestico e personale
2,7 milioni di bambini hanno avuto accesso a programmi di istruzione di qualità, formale e informale
1,9 milioni di bambini curati dalla malnutrizione acuta grave
935.000 bambini hanno ricevuto sostegno psicologico e sociale.
Le principali emergenze umanitarie in corso. Sono numerosi i Paesi in cui sono in atto gravi crisi umanitarie che colpiscono i bambini e le loro famiglie: Mali –  si stima che circa 450.000 persone siano sfollate dentro e fuori il paese, con rimpatriati a Nord bisognosi di servizi sociali di base, comprese le scuole e l’assistenza sanitaria. Sahel – la malnutrizione acuta grave colpisce 1,4 milioni di bambini sotto i 5 anni. Haiti – la più grande epidemia di colera del mondo colpisce oltre 600.000 persone e ne uccide 8.000. Africa occidentale e centrale – i tre quarti dei casi di colera di tutta la regione geografica si verificano nella Repubblica Democratica del Congo (23.000 casi). Angola – 1,8 milioni di persone sono colpite dalla siccità. Repubblica Centrafricana – atrocità continue contro i bambini, con quasi la metà della popolazione in urgente stato di necessità. Repubblica Democratica del Congo – l’instabilità cronica determina 2,7 milioni di sfollati e malnutrizione acuta grave in 2 milioni di bambini sotto i 5 anni nel 2013. Corno d’Africa – nell’ottobre 2013, a due anni dalla crisi alimentare scoppiata nel paese, più di 400.000 bambini sotto i cinque anni con malnutrizione acuta grave risultavano ricoverati per il trattamento. Filippine – Il tifone Haiyan, una delle tempeste più potenti mai registrate, ha colpito 14 milioni di persone. Corea del Nord – la malnutrizione cronica rimane preoccupante, con un 28% dei bambini sotto i 5 anni colpiti. Yemen –tredici milioni di yemeniti non dispongono di acqua potabile e servizi igienici, con oltre 1 milione di bambini sotto i 5 anni acutamente malnutriti. Afghanistan – con un aumento del 30% del numero di attacchi ai bambini nel 2013, la condizione dell’infanzia rimane preoccupante. Siria e regione limitrofa – con 5,4 milioni di bambini siriani colpiti, è necessaria un’attenzione a lungo termine per evitare di perdere una generazione intera.
835 milioni di dollari per la Siria, il più alto appello da sempre. Il Rapporto Unicef sull’intervento umanitario 2014 dell’Unicef sottolinea le sfide che ogni giorno i bambini devono affrontare nelle crisi umanitarie, l’azione di supporto necessaria per aiutarli a sopravvivere e a crescere, i risultati che è possibile raggiungere anche nelle circostanze più difficili. Per la Siria e i paesi che ospitano profughi siriani l’Unicef ha lanciato un appello per 835 milioni di dollari, necessari per distribuire aiuti di prima necessità (vaccinazioni, acqua, servizi igienico-sanitari, istruzione e protezione) e per favorire la coesione sociale e la pace per costruire un futuro più stabile. Questo è l’appello di raccolta fondi più ampio mai lanciato nei 67 anni di storia dell’organizzazione. «I bambini sono sempre i soggetti più vulnerabili nelle emergenze, e devono affrontare i rischi più alti di violenza, sfruttamento, malattie e negligenze» commenta Ted Chaiban. «Ma quando abbiamo possibilità di aiutarli possiamo cambiare le loro vite in meglio. Con i suoi partner, l’Unicef lavora per affrontare diversi tipi di crisi umanitarie – dalla malnutrizione nel Sahel alle carenze di acqua potabile e igiene nello Yemen, dall’epidemia di colera ad Haiti al crescente numero di attacchi ai bambini in Afghanistan o alla siccità in Angola.» I fondi raccolti consentiranno all’Unicef e alle organizzazioni partner di lavorare in maniera sempre più integrata con le comunità, di affrontare i futuri conflitti o disastri naturali rafforzando il sistema di risposta nazionale e sviluppando la resilienza tra i bambini e le comunità. A causa della mancanza di fondi (soprattutto in paesi come Angola, Eritrea, Lesotho e Madagascar), degli ostacoli all’accesso umanitario, dell’insicurezza e di altre circostanze sfavorevoli, in molte situazioni umanitarie le necessità dei bambini attendono ancora di essere soddisfatte.
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