Nuove droghe e vecchi “sempreverdi” come l’eroina: il mercato degli stupefacenti resta fiorente e questi sono i due filoni più in “voga” del momento. In particolare tra i consumatori giovani, che secondo i dati dell’osservatorio del Sert stanno aumentando sino a superare gli over 25 come numero complessivo.
Lo sa bene anche la polizia genovese che ha messo recentemente a segno un colpo non da poco con l’arresto di tre pusher personal trainer (il nome d’arte di uno di loro era “Massi choc”) anche per lo smercio di una nuova droga sintetica dagli effetti simili all’ecstasy e dal nome impronunciabile (diidrobenzofurano 6-apdb e 5-apdb). Una sostanza conosciuta nel mondo dei rave e solo recentemente finita nella lista nera della polizia.
Perché nel mondo delle “nuove” droghe sintetiche l’aggiornamento è fondamentale visto che gli investigatori si trovano sempre a rincorrere: secondo l’ultimo rapporto del Dipartimento per le politiche antidroga del Ministero dell’Interno in tanti comprano gli stupefacenti su internet, dove i siti che offrono sostanze o ne promuovono l’uso hanno abbondantemente superato le 800.000 unità.
L’indagine ha inoltre rilevato l’esistenza di un nuovo mercato in espansione (quasi esclusivamente gestito via internet), con oltre 250 nuove molecole in entrata sul territorio italiano ed europeo come i cannabinoidi sintetici, catinoni, fenetilamine, piperazine e metossietamine. In collaborazione con il Ministero della Salute, queste nuove droghe sintetiche sono state tabellate e quindi rese illecite.
Dal Sert genovese arriva l’allarme su un tipo di hashish sintetico dal maggiore livello allucinogeno: «Stiamo assistendo a episodi di ricoveri in psichiatria e cambiamenti comportamentali dovuti agli alti livelli di questo tipo di hashish che dà uno “sballo” molto più forte», spiega il direttore del servizio dipendenze Asl3 di Ponente Giorgio Schiappacasse.
A fianco alle ultime novità, però, purtroppo a riprendere quota è anche la “vecchia” eroina. Che è arrivata a costare pochissimo, intorno ai dieci euro a dose. La scoperta di un “tappeto” di siringhe ieri nei giardini di plastica è significativa: non tutte erano rimaste lì dagli anni’80. «Purtroppo la paura del “buco” è andata scemando con l’affievolirsi delle campagne contro l’Aids: chi si buca oggi sono soprattutto i giovani nati negli anni ‘90 che non hanno vissuto la paranoia dell’Aids».