Nuovo Senato secondo Renzi: 150 non eletti, non pagati (Palazzo Madama vendesi). La bozza finale per trasformare l’attuale Senato in una Camera delle Autonomie (che non duplichi funzioni e prerogative della Camera dei deputati) è pronta e già oggi Matteo Renzi la sottoporrà alla Direzione del Partito Democratico.
Una rivoluzione, considerando che devono essere gli stessi senatori ad esprimersi per il proprio “suicidio”: al primo punto, infatti, c’è la soppressione della carica elettiva, gli attuali 315 senatori andrebbero a casa sostituiti da sindaci, consiglieri regionali e rappresentanti della società civile. Matteo Renzi ha annunciato la proposta oggi ad un convegno di Confindustria a Firenze. La riforma sbarcherebbe in Parlamento per l’approvazione dopo la legge elettorale.
Chi farà parte del nuovo Senato. ”150 persone, di cui 108 sindaci di comuni capoluogo, 21 presidenti di Regione e 21 esponenti della società civile” dice Renzi. In pratica 150 rappresentanti del popolo alla Camera delle Autonomie. Non eletti (perché già scelti in elezioni locali). Non pagati, perché si riunirebbero una o due volte al mese e risarciti con semplici rimborsi spese. Senza necessità di provvedere a indennità o vitalizi vari.
Le prerogative dei nuovi senatori. Più facile, per ora dire, cosa non faranno i nuovi senatori: Il Senato “non vota il bilancio, non dà la fiducia al Governo”. Concorre invece all’elezione del presidente della Repubblica (e dei membri della Corte Costituzionale) e contribuisce all’elezione dei rappresentanti degli organi europei. Si occuperà esclusivamente della legislazione regionale e delle autonomie.
Ogni regione manderebbe a Roma il governatore più alcuni consiglieri — da due a cinque a seconda della popolazione — eletti dal consiglio regionale. A questi si aggiungerebbero i sindaci dei capoluoghi di Regione. In alternativa la bozza ipotizza che il Consiglio delle autonomie locali (Cal) al suo interno elegga i primi cittadini a cui assegnare il laticlavio. Il modello è quello del Bundesrat tedesco, dove siedono i rappresentanti dei vari Laender per un totale di 69 membri. Gli attuali senatori a vita resterebbero, ma in futuro si potranno nominare dai 20 ai 30 senatori «onorari». Una carica non a vita e, soprattutto, non retribuita. (Francesco Bei, La Repubblica)
I risparmi. Commessi e funzionari a casa. Palazzo Madama vendesi? Non c’è solo il risparmio che deriva dall’eliminazione di stipendi ed indennità di circa trecento eletti. Ridurre la doppia amministrazione (pletorica, costosa) a una sola significa un solo segretari generale, unico ufficio stampa, unico ufficio di bilancio ecc…Le centinaia di funzionari e commessi che infine andranno in pensione non saranno sostituiti. A questo punto, con la riforma entrata a regime, forse non ci sarà più la necessità di mantenere lo stesso Palazzo Madama, troppo grande per la sola Camera delle Autonomie: un cartello vendesi sancirebbe la fine di un’epoca.