26 Aprile 2024, venerdì
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L’eroina torna a colpire anche a Torino

I sanitari del 118 li hanno trovati distesi per terra o rannicchiati dentro un’automobile. Bava alla bocca, occhi sbarrati e una siringa vicino al braccio. Due notti, tre morti. Moncalieri, Beinasco, Torino, quartiere Mirafiori.
Nei referti dei medici legali chiamati dai carabinieri c’è scritto: «Edema polmonare a seguito di overdose da sostanza stupefacente» che è poi eroina. Tagliata male, letale, mischiata con chissà quali altre sostanze, forse troppo concentrata, forse “allargata” con dosi eccessive di stricnina. Eroina killer.

Il primo episodio
Il primo morto a Beinasco, la notte dell’1° febbraio. Lo hanno trovato in un’auto che era diventata da tempo la sua casa, in una traversa interna della centralissima via Torino. Una storia alle spalle fatta di solitudine e disperazione. Aveva 40 anni ed era già stato segnalato per consumo di eroina alle banche dati. Alcuni passanti hanno notato il corpo senza vita, hanno chiamato il 118, pochi minuti dopo sono arrivati i carabinieri. La vittima aveva ancora la siringa infilata nella vena.

Dramma a Moncalieri
Il secondo morto è di Moncalieri e risale al 3 febbraio. E’ un ex benzinaio del centro storico D.L, molto conosciuto in città. Per anni aveva gestito un distributore di benzina (lo aveva ceduto non molto tempo fa) insieme al padre. La sua compagna lo ha trovato riverso per terra rientrando a casa in strada San Michele.
Non un respiro, non un segno di vita. Accanto al corpo c’era una siringa con la quale si era iniettato una dose mortale di eroina. I carabinieri l’hanno sequestrata e il pm ha ordinato l’autopsia che verrà effettuata nei prossimi giorni.

L’ultima vittima
La terza vittima è un trentenne residente nel quartiere Mirafiori. Stesse dinamiche, stessa morte, stessa droga. Anche la mappa geografica dei decessi indica che nella zona sud di Torino qualcuno spaccia “robaccia”. Su quest’ultimo caso indaga la polizia, ma è il lavoro dei carabinieri che in queste ore è diventato frenetico su questo fronte.

Caccia al pusher
Si cercano gli spacciatori che la vendono a 13 euro a dose negli anfratti delle periferie urbane. Contatti, indagini a caccia di un indizio per risalire alla catena della distribuzione al dettaglio.
Gli investigatori della compagnia di Moncalieri sono convinti, infatti, che dietro queste tre morti ci sia una sola droga, tagliata male e mortale per chi la assume. E che ad agire sia un solo pusher soprattutto. Il lavoro di ricerca da parte delle forze dell’ordine è in corso, fors’anche ad un punto di svolta decisivo, lo si intuisce dal massimo riserbo sui fatti. Nulla trapela dagli uffici del nucleo operativo dell’Arma di corso Savona. Resta la certezza di un unico scenario dietro i tre morti.

Casi in aumento
Il numero di decessi non è comunque l’unico caso che sta catturando l’attenzione dei carabinieri. Nel solo mese di gennaio il 118 ha effettuato 40 interventi per abuso di sostanze stupefacenti del tipo associabile all’eroina.
Più di un caso al giorno. Il ritmo è raddoppiato nei primi quattro giorni di febbraio: otto interventi (decessi a parte). La stragrande maggioranza di coloro che vengono soccorsi dal personale in ambulanza rifiuta il ricovero in ospedale dopo aver ricevuto le prime cure disintossicanti.

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