Un sommozzatore spagnolo di 30 anni è morto sull’isola del Giglio mentre era impegnato a lavorare sotto il relitto della Costa Concordia. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha espresso cordoglio, anche a nome della giunta regionale. «Un altro lutto si aggiunge purtroppo alla lunga lista di vittime di questa nave – ha commentato Rossi – aggiungendo dolore al dolore. E, al dolore, si aggiunge anche la rabbia per un’altra morte sul lavoro, la morte di un giovane che non stava facendo altro che il suo dovere. Siamo vicini alla famiglia e a tutti i colleghi del giovane subacqueo che ha perso la vita a 30 anni, mentre era impegnato a dare il suo contributo a un’operazione che sappiamo essere delicata, difficile e importante per tutti noi. Un contributo per il quale il nostro Paese e la Toscana gli saranno per sempre grati».
La salma del sommozzatore è stata trasferita all’ospedale di Orbetello a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il trasferimento dall’Isola alla terra ferma è avvenuto con una motovedetta. La procura di Grosseto dovrebbe affidare nei prossimi giorni a un medico legale l’esame autoptico. La procura ha sequestro parte del cantiere dove è avvenuto l’infortunio sul lavoro.
I pm toscani hanno disposto anche l’invio degli ispettori del lavoro al fine di compiere le indagini per cercare di capire come sia avvenuto l’infortunio mortale. Secondo quanto si è appreso il trentenne sommozzatore spagnolo sarebbe rimasto vittima di un infortunio sul lavoro. Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto il giovane che faceva parte di una squadra di sommozzatori spagnoli, sarebbe rimasto ferito mentre stava lavorando sott’acqua a una delle strutture di fondo della nave. I colleghi sarebbero riusciti a risalire in superficie e ad adagiarlo sul motopontone che si trova tra la scogliera, vicino al porto, e il relitto. Immediati sono scattati i soccorsi ma poco dopo il sommozzatore è deceduto.