Le azioni di Nintendo sono volate questa mattina a Tokyo (+10,76%), dopo che gli investitori hanno saputo che la Cina autorizzerà, almeno in maniera provvisoria, la vendita di console per giochi sul proprio territorio. Adducendo gli effetti nefasti dei videogiochi sulla salute mentale dei giovani, Pechino nel 2000 aveva infatti vietato la distribuzione di console e chiuso il proprio immenso mercato ai colossi del settore (oltre a Nintendo, anche Sony e Microsoft). Se in Cina è possibile trovare, seppur a caro prezzo, giochi e console su mercati paralleli, i gruppi non hanno potuto finora effettuare vere e proprie campagne marketing. E i giovani cinesi sono ormai abituati a giocare online sui propri pc o cellulari, un’abitudine che potrebbe complicare l’arrivo di Wii, Xbox e PlayStation.