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Università: Il ministro Carrozza risponde in aula ai cinquestelle

Ministro CarrozzaIl ministro prende le distanze dal decreto: “Non ho emanato io quel decreto. E’ mia intenzione proporre un disegno di legge per semplificare il sistema”. La replica dei cinquestelle: “Solita risposta elusiva. Solo la legge Gelmini aveva generato un così ampio dissenso”

ROMA, 4 dicembre 2013 – Nel corso della seduta parlamentare di ieri, il M5S ha presentato una interrogazione a risposta immediata al ministro Carrozza sulla scottante questione dei “punti organico”. Il provvedimento che secondo rettori e studenti ha messo a rischio coesione, unità ed equità dell’intero sistema universitario nazionale e che il 28 novembre è sfociata nella “sospensione simbolica” delle attività didattiche.

La distribuzione dei punti organico non è stata e non poteva essere oggetto di una mia valutazione discrezionale” – questa la replica in aula del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza che prende le distanze dal provvedimento ma prosegue ammettendo l’inadeguatezza del sistema attuale – “ritengo opportuna una riflessione sugli effetti prodotti dalla disciplina vigente. E’ mia intenzione proporre un disegno di legge per semplificare il sistema”.

Non si è fatta attendere la replica dei pentastellati per voce del deputato Giuseppe Brescia primo firmatario dell’interrogazione: “Ciaspettavamo un minimo di proposta progettuale  e invece la Carrozza si è limitata ad una risposta elusiva, addossando le responsabilità ai suoi predecessori. Quello dei punti organico è un provvedimento che mette gli atenei davanti a una scelta sadica: alzare le tasse agli studenti, perdendo iscrizioni o lasciare le tasse invariate, perdendo docenti con la conseguente chiusura di interi corsi di laurea”. – prosegue Brescia e non manca la stilettata al ministro Carrozza – “ A pagarne le conseguenze saranno soprattutto gli atenei del sud mentre uno degli istituti che trae maggiori vantaggi dal provvedimento è la “Scuola superiore Sant’Anna”, istituto di cui il ministro era rettore fino a qualche mese fa. Solo la legge Gelmini aveva generato un così ampio dissenso ad un provvedimento in ambito universitario”.

Il deputato membro della Commissione Cultura ha concluso ribadendo le proposte M5S per porre rimedio alla questione: “Chiediamo che nel calcolo dei punti organico venga slegato l’aumento delle tasse agli studenti con l’aumento dei punti organico. Stiamo lavorando perchè venga reintrodotta la clausola di salvaguardia tarata sui valori massimi e non minimi di turn over ed applicata non al risultato finale ma ai “punti organico teorici”. Abbiamo già presentato un ODG al Senato in merito che è stato accolto dal governo e presenteremo a breve un ddl.

Riteniamo necessaria l’introduzione di  un meccanismo che tenga conto delle condizioni socioeconomiche del territorio in cui opera l’ateneo. In ultimo richiediamo che si inserisca da subito un emendamento alla legge di stabilità che obblighi il MIUR ad un intervento compensativo nel riparto 2014 rispetto a quanto sottratto ad alcuni atenei nel 2013. L’università italiana deve essere risarcita!

Trasmesso e pubblicato

Ufficio stampa

on. Giuseppe Brescia

 

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