25 Aprile 2024, giovedì
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La guerra partigiana della Gdf

Più di 9 mila. A tanto ammontava il numero dei militari della Regia Guardia di Finanza il giorno in cui l’Italia firmò l’armistizio, l’8 settembre del 1943. La maggior parte di questi era divisa in battaglioni mobilitati stanziati nei territori occupati durante la guerra e, la gran parte, decise di schierarsi a fianco delle formazioni partigiane. La svolta, però, arrivò alla fine del 1943 quando alla Regia Guardia di finanza venne riconosciuto lo status di Forza di polizia, da parte delle truppe tedesche. Investita di questo ruolo, alla Gdf venne concessa la possibilità di svolgere al meglio quelli che, a oggi, sono i tratti distintivi del corpo: la tutela dell’ordine pubblico, della sorveglianza di magazzini (soprattutto a seguito della grave crisi alimentare che colpì il paese e che diede vita ad un pericolo mercato clandestino), di scorta automezzi, di repressione della borsa nera e del contrabbando di ogni genere. Questo è quanto emerge dal Calendario storico della Guardia di finanza 2014, presentato ieri, a Roma, presso il Salone d’onore del Comando generale. L’ultima versione del calendario illustra come, a partire dalla firma dell’armistizio, il ruolo della Gdf abbia assunto sempre maggior importanza.

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