Sardegna. La signora che costruì sul fiume: “Risarcitemi”. Olbia, 21 condoni. In Via Lazio, ad Olbia, è venuto giù tutto, la marea d’acqua ha distrutto tutto quello che incontrava al suo passaggio. E’ qui, fra i detriti e le macerie, che si aggirava ieri il sindaco Gianni Giovannelli quando una signora gli ha urlato contro con rabbia: “Adesso chi li paga questi danni?” Giovannelli le ha risposto con calma che proprio lì dove c’era la sua casa esisteva da sempre un alveo del fiume, non era il caso di avanzare richieste. “Certo che avanzo, siete voi che non mi avete impedito di costruire” è stata la replica immediata della signora.
L’episodio (Corriere della Sera) uno dei tanti nelle cronache sul disastro sardo, racconta meglio di ogni altra considerazione sull’impatto ambientale della speculazione edilizia, la generale dissociazione mentale di chi pretende risarcimenti anche quando è responsabile di palesi violazioni delle regole, delle leggi. Tanto poi c’è sempre una sanatoria, un condono all’orizzonte. Proprio come a Olbia. Spiega Ivana Russo della Protezione Civile: “Abbiamo le mani legate perché la gente ha pagato gli oneri di urbanizzazione e ora è a posto per la legge. Nonostante le case siano costruite a 15 metri dai canali, sopra i letti dei fiumi, in punti dove sono secoli che esondano i torrenti, sono in regola. Per noi, che si allaghi tutto in caso di pioggia, è ordinaria amministrazione”.
Solo ad Olbia in meno di 40 anni ci sono stati 21 “piani di risanamento”, eufemismo drammatico viste le conseguenze, in pratica 21 sanatorie. L’intera città è stata costruita abusivamente, l’antico borgo marinaro doveva diventare una piccola metropoli turistica. Più del ciclone Cleopatra, poté l’amministrazione Nizzi, il sindaco scelto da Berlusconi nel ’97, uno dei tanti medici promossi politici (il suo primo incarico fu una visita a Villa Certosa per curare Mamma Rosa). Un vero e proprio “cementificatore”, del resto in linea con il trend italiano. Sergio Rizzo riporta sul Corriere della Sera le conclusioni di uno studio di Legambiente sulla crescita indiscriminata nel nostro Paese nel consumo di suolo.