24 Aprile 2024, mercoledì
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Catapano Giuseppe Presenta il libro al Parlamento Europeo

roma4– Dott. Catapano lei insieme all’avvocato tarantino Michele Imeprio ha scritto un libro dal titolo “Come risanare il denbito pubblico senza chiedere un euro ai cittadini”. Ci può dire per brevi linee come si può arrivare a un risultato così clamorso?

Le nostre proposte sono sicuramente originali ma al tempo stesso sono proposte semplici per non dire banali. Noi in pratica proponiamo di applicare anche ad alcune regioni e località italiane di aprticolareprtgio, potenzialmente piùricche delle altre l’istituto giuridico della cessione temporanea della sovranità di un terriotrioper un periodo limitato di tempo (noi diciamo 40-50 anni) così come fu fatto per la città di Honk Kong nel 1898 allorchè la sovranità della città di Honk Kong fu ceduta per cento anni dalla Cina alla Gran Bretagna. In realtà quella cessione fu una finzione giuridica. In pratica per cento anni Honh Kong è diventata indipendente e dopo cento anni è tornata a essere una città della Cina. Però in questi cento anni Honk Kong grazie al suo estraniarsi dalla deriva comunista e grazie alla sua indipendenza ha ulteriormente incrementato la sua prosperità, sino a diventare oggi una delle città più ricche del mondo. Ecco noi proponiamaodi fare la stessa cosa per regioni come il Piemonte ela Lombarida (che ci appaino due potenziali Svizzere), per il Triveneto (che ci appare una potenziale Austria) per la Lucania (regione ricchissima di petrolio) per la Romagna unita a San Marino (regioni leaders mondiali per il turismo e per il settote bancario)  più altre località (come potrebbero essere Portofino in Liguria l’isola d’Elba l’acrcipelago ischitano, unalocalità del labo di Garda) da affidare per 40-50 anni a discendeti di case reali senza trono onde fare di quei territori del principati a immagine e somiglianza del principato di Montecarlo. Al termine dei 40-50 anni bisognerebbe poi valutare se rinnovare le convenzioni o stabilire il rientro in Italia di questi teritori comesi è fatto per Honkkong che – come ho detto –  è rientrata sotto la sovrantità cinese.

– E in che maniera queste cessioni di sovranità possono influireroma 5 sul  debito pubblico?

I nuovi stati nascerebbero a debito zero, dovrebbero fondare una propria banca centrale, cedere le azionidi questa nuova banca centrale in cambio di risorse. Queste nuove banche centrali a loro volta potrebbero coniare nuova moneta, i nuovi Stati potrebbero applicarsi il fisco fderale e quindi abbassare la pressione fiscale e quindi ancora generare in quei territori un nuovo miracolo economico simile a quello degli anni 60. E questo miracolo economico farebbe da locomotiva rispetto all’economia dei territori circostanti. Aumenterbbe quindi il p.i.l. e tornerebbe la crescita.

– Va bene ma il debito publico?

Il debito pubblico come lei sa ha due problemi: un problema di contenimento e un problema di abbattimento. I nuovi Stati che nascerebbero a debito zero si potrebbero accollare lil rinnovo del debito pubblico nazionale fino a unaconcorrenza del 60% del loro debito sul loro p.i.l.(cioè fino a quando il loro debito sul p.i.l.raggiunge il valore del 60%) spuntando così dal mercato tassi di interresse notevolmente più bassi di quelli che noi adesso  stiamo pagando (4,30%). Questi tassi applicati a una sorte capitale di duemila miliardi di euro diventano quasi ottanta miliardi di euro l’anno che attualmente non stiamo pagando e che quindi portano a una uklteriore crescita del debito pubblico. In più i Nuovi Stati sgraverebbero il resto della nazione dal pagamento di questi tassi di interesse (ottanta miliardi di euro annui su una spesa pubblica complessiva di 800 miliardi di euro l’anno) e questo porterebbe da un abassamento della pressione fiuscale(che è oggi per le imprese italiane del 68% e epr i consumatori del 44% ) su tutto il territorio nazionale.

Quindi lei dice che ci sarebbe la soluzione del contenimento del debitopublico. Il debito pubblico quanto meno non crescerebbe più perché pagheremmo un tasso di interesse più basso sul debito pregresso. Ma quanto al problema dell’abbattimento del debito che cosa cambierebbe?

roma7Quanto al problema dell’abbattimento del debito pubblico innanzitutto è chiaro che se io fondo nuove banche centrali private, le azioni di queste nuova banche centreli vanno cedute. E le risorse che si ricavano dalle cessioni delle azioni di qeuste nuove banche centrali private sarebbero dell’ordine di varie centinaia di miliardi di euro perché oggi la partecipazione azionaria a unabanca centrale abilitata a fare una politica monetaria espansiva (cioè a fabbricare nuovo denaro) costituisce ancora oggi il primo business del pianeta. Mi spiego con un esempio: se la nuova Banca Cenrale della Lombardia vieneautoirzzata a praticare una politica monetaria espansiva dell’ordine di due miliardi di euro al mese ( tenga presente che in questo momento gli Stati Uniti stanno fabbricando ottantasette miliarid di dollari al mese) ilbussines che se ne ricaverebbe in quaranta anni è di circa mille miliardi di euro. Nulla toglie allo Stato di pretendere 500 milioni di euro per esso Stato e quindi di abbassare il debito publicoin proporzione Ciò significa che il nostro debito pubblico da 2.000 miliardi di euro solo per qeuta operazione passerebbe di colpo a 1.500 miliardi di euro senza chiedere nulla ai cittadini. E’ chiaro che nessuna banca è in grado di anticipare queste somme ma riconvertendo le cedole del debito pubblicoi nazionale con azioni di qeuste nuove banche centrali l’operazione diventa possibile.

Ma lei crede che veramente siano possibliqeuste operazioni? Cioè non le sembra che la Lombardia che diviene indipendente per quaranta anni e fondi una sua Banca Cntralke distinta dalla BCE sia un miraggio o un sogno più che una realizzazione possible?.

Io ritengo con Dante Alighieri che tutto si puote ciò che si vuole.,Ma se lei vuole considerare queste proposte come delle provocazioni faccia pure. La realtà è che però si deve fare assolutamente qualcosa per invertire la tendenza cioè per contenere e per abbattere questi mostruosi debiti pubblici di Portogallo Spagna Italia Grecia e Cipro, che non possono essere pagati dai cittadini. I cittadini non sono in grado da soli di rientrare da questi debiti che – questo bisogna dirlo – si sono creati proprio in conseguenza dell’adozione dell’euro.Noi italiani prima di entrare nell’euro avevamo 700 miliardi di debito Oggi, dopo tredici anni di adozione dell’euro, ne abbiamo duemila. Questo vorrà pure significare qualcosa.

– Quindi mi sembra di capire che lei è uno di quelli che considera storicamente l’ingresso nell’euro un passo negativo un passo che non bisognava fare, e che gicchè si è fatto – sbagliando – ora va revocato. Quindi l’Italia va fatta uscire dall’euro e fatta rienetrare nella sua moneta originaria, la lira.

Io non sono assolutamente di qeusta opinione. Anzi. Considero il ritorno alla lira un passo ancronistico e negativo. Purtroppo l’euro è stato gestito male da un asse franco-germanico con la copertura americana che ha pensato più all’interesse di qeusti tre paesi (Francia, Germania, Stati Uniti) che non all’interesse genraledell ‘intero continente e oserei dire anche dell’intero pianeta. E credo anche che questa visione veritiistica dell’Europa di Francia e Germania impedisca un processo di formazione degli Stati Uniti d’Europa simile a quello che fu – a suo tempo –lil processo di formazione degli Sati Uniti d’America. In America alcuni stati del Sud come il Texas e la Florida erano più ricchi (ma non di tanto) di quelli del Nord, cioè le disomogeneità economiche erano minori e più equamante distribuite fra Nord e Sud e il ceppo etnico fondante dell’Unione era quello inglese –irlandese al quale la altre minoranze si sono mano mano amalgamate. In Europa invece il dominio franco-tedesco e poi solo tedesco che si è venuto mano a mano affermando  portando avanti alcuni ideali pangermanisti che erano anche di Hitler  ha rovinato per sempre il progetto. Però alcune idee che hanno generato l’Unione Europea erano e sono tuttora valide. Se prima della globalizzazione il mercato era fatto da seicento milioni di persone e quindi i 60 milioni di italiani rappresentavano un decimio di quel mercato, oggi il mercato è composto da sei miliardi di perone e quindi 60 milioni di italiani non possono autorappesentarsi da soli. Inoltre l’idea di ridurre le duistanzeeconomcihe fra regioni eurpopee ricche e regioni eurpee più povere attraverso i fondi strutturali resta tuttora un’idea encomiabile e apprezzabilissima. Pertanto io mi sentivo e mi sento ancora un europiesta convinto ma al tempo sìtesso penso che bisogna pensare a forme nuove diverse di aggregazione europea e che bisogna superare l’idea dell’aggregazione unica.

 – Cioè si spieghi meglio.

Penso che un’unica Unione eurpoeaormai, per gli errori comessi, è diventata irrealizzabile, soprattutto per l’atteggiamento prevaricante della Germania, e – in parte – anche della Francia e degli Stati Uniti che hanno sponsorizzato il progetto.E penso che bisogna ora fondare (prijmamche sia troppo tardi e che si genri un processo disordinato di ritorno alle monete di Stato e non di sistema) almeno cinque più ridotte unioni europee e precisamente un ‘Europa anglofona con una sola moneta di sistema (la sterlina che peraltro è rimasta) che coinvolga la Gran Bretagna l’Irlanda e nel caso l’Islanda, un’Eurpoa scandinava con una moneta unica di sistema (la corona che anch’essa è rimasta) che coinvolga Svezia, Danimarca e Finlandia (e la Norvegia se vuole entrare) una Europa francofona con una sola moneta di sistema che coinvoga Francia Beligio e eventualmente Lussemburgo) una Eupopa germanica con una sola moneta di sistema (l’euro A) che coinvolga la Germania, l’Austria, la Polonia, l’Olanda la Croazia e la Slovenia e insomma tuti i paesi germanici) e infine un’Europa latino-mediteranea con una sola moneta di sistema (l’euro B) che coinvolga il Portogallo, la Spagna, l’Italia, La Grecia e l’isola di Cipro (e la Svizzera se vuole entrare). Se poi si vuolecontinuare con i fondi strtuturali da far gestire da un’unica sede questo ben venga. Peraltro faccio osservare che la capitale di questa nuova ipotetica Unione eurpoea latino-mediteranea sarebbe naturalmente Napoli. Roma come capitale d’Italia e del cattolicesimo planetario ormai è satura.Milano potrebbe essere la capitale di un terriotrioprimetrato che fa una moneta forte colegata a questo euro B moneta debole. Se considera che a Bruxelles lavorano per l’Unione Europea 30 mila persone, spacchettando l’Europa in qeusta maniera a Napoli ci sarebbero sei mila nuove assunzioni. Se poi nell’arcipelago ischitano facessimo un principatocomeilPrincipato di Montecarlo almeno noi napoletani avremmo risolto tutti i problemi.

– Ma perché lei dice che se si facesse un principato dell’arcipelago ischitano il turismo a Ischia a Capri e aProcida si incrementerebbe?

Guardi che cosa ha di meno Capri in termini de bellezze paesagistichee naturali rispetto Montecarlo? Forse ha meno campi da golf, meno campi da tennis meno porticcioli, non ha scale mobili all’aperto o marciapiedi di marmo. Ma qeuste cose si posono fare. I soldi si trovano. Se non ci sono si fabbricano con lanuoiva banca centrale di Ischia e Capri. Il problema è il sindaco. A Capri il sindaco è un avvocato o un medico, sicuramente un abrava persona il quale ha una sua modesta residenza e non è sempre lui il sindaco. Cambia continuamente. A Montecarlo iinvecel sindaco è il re. E’ sempre la stessa eprsopna può fare i casinò, può fare feste regali nella sua residenza regale in cui può invitare l’elite finanziaria del pianeta,. Chi va in vancanza a Montecarlo ha quindi la possiblità di entrare in contatto con il mondo che conta, stringere realzioni importanti e fare nuovi vantaggiosi affari. Al seguito di queste persone vanno in vacanza a Montecarlo gli attori, le attraici ele persone famose. Questo genra ulteriore aattrazione. Il problema però è che questo lo hanno ben capito anche i principi arabi di Abu Dabi di Dubai del Bahreim e fra poco quelli dedll’Oman. C’è ilrischio che come i cinesi e gli indiani ci hanno soffiato tutteleproduzioni a basea tecnologia, gliarabi ora ci soffino tutto il turismo d’lelite, che è quello che porta le ver r isorse.  Però se anche noi dessimo più potere ai nostri principi con delle cessioni temporanee di sovranità.

– E a chi penserebbe lei come possvbile principe di Ischia e di Capri?

Guardi, il principe Williams è già impegnato per il Regno della Gran Bretagna. Penso che convincere il principe Henry a trasferirsi per iquattro mesi estivi a Carpi non sia impossible. Poi proporrei a Briatore di far giocare il Quens Park Rengerrs, la sua squadsra inglese, a Ischia invece che a Londra. Lo stadio c’è già. Lui prenderebbe i ricchi diritti televisivi per il calcio inglese serale (che a questo punto potrebbe fare solo lui) e Ischia destagionalizzerebbe il turismo estivo per lo meno per quelle domeniche in cui ospita il QuensParKRengers che gioca con il Liverpool, o con le suqadre di Manchester o di Londra (ArsenalChelsee ecc. ecc.). Come si dice:. Da cosa nasce cosa e i soldi portano semprre altri soldi.

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