28 Marzo 2024, giovedì
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Pensioni: blocco indicizzazioni più morbido, taglio a 100mila euro

Pensioni: blocco indicizzazioni più morbido, contributo solidarietà a 100mila €. In Parlamento si studia la possibilità di ammorbidire il blocco delle rivalutazioni degli assegni pensionistici, modificando l’attuale assetto per cui la indicizzazione del 100% ai livelli di inflazione vale solo per le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo (1500 euro). La proposta di emendamento dei relatori della legge di stabilità, Giorgio Santini e Antonio D’Alì, punta ad alzare il livello minimo da cui scatta la deindicizzazione e ad aumentare le percentuali di rivalutazione.
Il provvedimento verrebbe finanziato attraverso un contestuale allargamento della platea di pensionati cui imporre il contributo di solidarietà, oggi fissato a partire da 150 mila euro l’anno e che potrebbe scendere a 100 mila euro. Tuttavia, nel processo di armonizzazione che consegue, si pensa di rendere accessibili le rivalutazioni anche a chi prende più di tre volte il minimo consentendo che almeno fino a quella cifra l’assegno venga indicizzato pienamente (al 100% dell’inflazione).
Come funziona oggi? L’adeguamento pieno all’inflazione vale solo fino a 1500 euro (tre volte il trattamento minimo Inps): per quelle tra tre e quattro volte il minimo (2.000 euro lordi) la rivalutazione scende al 90%. Per gli assegni tra quattro e cinque volte il minimo, invece, l’adeguamento è attualmente fissato al 75%, mentre cala fino al 50% per quelle fino a sei volte il minimo (3.000 euro lordi). Oltre sei volte il minimo non c’è nessuna rivalutazione.

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