25 Aprile 2024, giovedì
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L’ Associazione Sofia al Convegno sulla terra dei fuochi

L’ Associazione S.O.F.I.A. Onlus, statutariamente ispirata anche alle
gravi tematiche forti della salute pubblica,
ha partecipato al Convegno “ SICUREZZA, ECOLOGIA E LEGALITA’ “
,tenutosi in data 30 Ottobre, presso l’ Istituto Comprensivo “A. Custra” di Cercola.
Il Convegno è stato organizzato dal Dirigente Scolastico Prof. Domenico
Toscano il quale ha rivolto i saluti all’ Amministrazione Comunale di Cercola nella persona del Sindaco Avv. Vincenzo Fiengo , nonché alle numerose Associazioni e Fondazioni intervenute.Affidati i compiti in qualità di moderatore, allo stesso Dirigente
Scolastico, si sono succeduti gli innumerevoli
interventi tra cui il Prof . Giulio Tarro Virologo, noto per i suoi libri
sulla Campania Terra dei Veleni, dott. Antonio Marfella, Tossicologo-Oncologo, Istituto Nazionale Pascale di Napoli , componente del Consiglio
Direttivo ISDE , dal dott. Vincenzo Palumbo ,Università Federico II di
Napoli , delegato del lavoro sommerso,contraffazione e danni ambientali, dott. Gennaro Sguro, Presidente A.I.A.C.

(Associazione Internazionale Apostolato Cattolico),Sofia Bianco, Presidente Associazione S.O.F.I.A. Onlus (Sostegno Operativo Famiglie Italiane Assistite),
Prof Antonio Turco,Presidente Fondazione Ibsen, Gabriele Ottaiano,
Presidente Accademia “Paduano” di Cercola,
dott. Nicola Di Frenna, Coordinatore Problematiche Ambientali, Prof.
Iasevoli Gennaro, psicologo, docente presso
la Facoltà Parthenope, Avv. Gianluca Iaione, Presidente della Sicurezza.-
Questo incontro è il primo di un percorso di “educazione” ambientale, a
seguito di un ciclo di incontri , a cadenza mensile,
svolti su indicazione del Prof. Gennaro Sguro, sulla drammatica vicenda dei
roghi e dello sversamento illegale dei rifiuti
industriali e tossici, legata all’ inammissibile aumento dei tumori sul
territorio tra Napoli e Caserta.
La scelta di pianificare il convegno è dettata dalla precisa volontà di
dedicare il tempo necessario alla comprensione,
all’ approfondimento e alla elaborazione di una risoluzione su questi
annosi e dannosi avvenimenti.
Ci interessiamo al problema solo quando scoppia “l’emergenza rifiuti” o
quando vediamo la nostra spazzatura che riempie le strade delle città, ben poco immaginando che questa “emergenza” è quasi ventennale e rappresenta
solo la parte visibile del problema, la meno rilevante.

Data la complessità dell’argomento, mentre il dott. Vincenzo Palumbo ha
illustrato l’annoso problema della
contraffazione del cibo e dei danni ambientali, il Prof. Giulio Tarro si è
dedicato alla comprensione delle effettive
dimensioni del fenomeno, i suoi punti critici e le sue origini, molte
regioni
del nord Italia sono pulite” perché le scorie
sono sepolte nelle nostre campagne o nei nostri fondali marini.
L’Avv. Gianluca Iaione ha esaminato gli aspetti patologici che la pratica
di sversamento e rogo comporta sull’ ambiente, sulle persone e sulla salute pubblica.
La Sig. Sofia Bianco, Presidente dell’ Associazione S.O.F.I.A. Onlus, non
solo ha voluto sensibilizzare tutti i cittadini presenti
a partecipare e prendere coscienza di un problema che, se non risolto,
lasceremo in eredità ai nostri figli, ma anche e
soprattutto a sviluppare azioni concrete di difesa e di denuncia di questa
pratica delinquenziale che, a noi campani,
coinvolge maggiormente, indirizzando a questo scopo tutte le energie
virtuose del nostro territorio.
Ed infine il dott. Antonio Marfella, oncologo del Pascale, studioso della
Terra dei fuochi e in prima linea nella battaglia contro
i roghi tossici, ha esortato la platea a stare attenti in quanto la
situazione è molto più grave al punto di fare attenzione a ciò che
mangiamo. E il fatto che ora quei prodotti, coltivati su quelle terre non sono
prodotti sicuri. Ora il problema della Terra dei fuochi, grazie a don Maurizio Patriciello,
alle centinaia di volontari che si stanno battendo
per salvare la Terra dei fuochi, sta emergendo in tutta la sua gravità e se
ne
parlerà finalmente in Senato in quanto è stata disposta un’inchiesta.
Ora c’è la fuga dalle responsabilità. Inoltre c’è chi vuole la botte piena
e la moglie ubriaca. Ossia i terreni adibiti a coltivazione
nonostante l’alto tasso di inquinamento. La verità è che la moglie,
parafrasando il proverbio, di questo passo non è più ubriaca ma avvelenata.
E di veleni si muore,come si evince dalle migliaia di persone che soffrono
e
che vedono da un giorno all’ altro spegnersi un proprio familiare con il
cancro”.

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