27 Aprile 2024, sabato
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Corsa a ostacoli per il disarmo chimico della Siria

Il primo passo nella realizzazione dall’accordo-quadro russo-americano per l’eliminazione delle armi chimiche siriane è stata l’adesione, il 14 settembre scorso, della Siria alla Convenzione sulle armi chimiche (Chemical Weapons Convention, Cwc).

Oltre che dalla Convenzione, le basi legali del disarmo chimico della Siria sono costituite dalla decisione del Consiglio esecutivo (Ce) dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons, Opcw) del 27 settembre che prevede un programma accelerato per la completa eliminazione dell’arsenale chimico di Damasco entro metà 2014, e dalla risoluzione votata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu il 28 settembre.

Squadre di ispezione stanno studiando le dichiarazioni della Siria sul suo programma di fabbricazione di armi chimiche, e stanno conducendo ispezioni e fornendo assistenza alla Siria per realizzare il piano di distruzione.

Coordinate geografiche In secondo luogo, la decisione del Ce obbliga la Siria, inter alia, a fornire informazioni su “impianti di produzione di armi chimiche, compresi gli impianti di mescolamento e di caricamento, e impianti di ricerca e sviluppo di armi chimiche, con le coordinate geografiche specifiche”. Il riferimento agli impianti di miscela riflette probabilmente la configurazione delle scorte siriane (costituita in gran parte da precursori chimici).

Verifica eccezionale
In terzo luogo, sono state espresse riserve sulla completezza delle dichiarazioni della Siria. Queste preoccupazioni sono affrontate nelle disposizioni riguardanti la verifica. Queste ultime si fondano per la Siria sulle clausole della Cwc e sulla prassi consolidata, ma con una eccezione.

Una disposizione specifica obbliga il Segretariato tecnico ad “ispezionare appena possibile qualunque altro sito che possa avere attinenza con il programma di armi chimiche siriano, che sia stato identificato da uno stato firmatario, a meno che l’ispezione sia considerata ingiustificata dal Direttore generale o a meno che la questione non si possa risolvere attraverso il processo di consultazioni e cooperazione” .

Eliminazione 
L’approccio “tradizionale” per l’eliminazione delle scorte di armi chimiche rischia di non funzionare in Siria. Le proposte alternative comportano l’uso di unità mobili di distruzione, mezzi di distruzione improvvisati, o la rimozione delle armi per effettuarne la distruzione all’estero. Alcune di queste proposte potrebbero avere ramificazioni legali.

La Convenzione vieta qualsiasi trasferimento di armi chimiche – articolo I.1 (a). Sarebbe necessario chiarire quindi che una tale rimozione non costituisce una trasferimento di armi chimiche, ma la loro asportazione verso un impianto di distruzione.

La risoluzione 2118 (2013) del Consiglio di sicurezza autorizza “gli stati membri ad acquisire, controllare, trasportare, trasferire e distruggere armi chimiche identificate dal Direttore-generale del Opcw, coerentemente con l’obiettivo della Cwc per garantire l’eliminazione del programma di armi chimiche della Repubblica araba siriana nella maniera più rapida e sicura”.

Se le operazioni di distruzione fossero improvvisate secondo le linee guida impiegate in Iraq, si applicherebbero le regole della Cwc. Potrebbero essere tuttavia “alleggerite”, per quanto riguarda per esempio i precursori chimici.

In conclusione, l’eliminazione del programma di armi chimiche della Siria è del tutto fattibile, ma permangono questioni pratiche e legali che debbono essere affrontate.

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