Giustizia sempre più lontana, tanto che un credito di poche migliaia di euro non ha più nessuna possibilità di essere tutelato. E ‘uno degli effetti della manovra di stabilità che inizia in questi giorni il suo percorso parlamentare. Infatti una delle misure della manovra sarà quello di render molto più oneroso il costo dell’accesso al servizio giustizia: a tal punto da non rendere più conveniente avviare un’azione giudiziaria per importi di cinque o diecimila euro.
Infatti l’anticipazione forfettaria per le spese di notifica a carico degli uffici che viene più che triplicata, passando da 8 a 25 euro. Oltretutto il contributo in misura fissa incide in misura proporzionalmente più forte per le cause di importo inferiore. A questo si deve aggiungere la cancellazione dei tribunali minori che ha accentrato in quelli di maggiori dimensioni le sedi degli ufficiali giudiziari che devono fare le notifiche e curare le esecuzioni. Una delle conseguenze è che l’indennità di trasferta degli ufficiali giudiziari costerà in di più in molti casi a causa del rimborso chilometrico che è proporzionale alla distanza che deve essere percorsa.
Questo nuovo balzello si aggiunge all’incremento del contributo unificato per le spese di giustizia che negli ultimi 10 anni è si è quintuplicato. Basti pensare che per un ricorso al Tar alcuni anni fa si spendevano 340 euro e ora siamo a quota 650, ma nel caso di appalti oltre 1 milione di euro si arriva fino a 6mila euro. Oppure che le cause di valore fino a 1033 euro erano esenti e ora si pagano 62 euro tra contributo unificato e anticipazione delle spese di notifica.