La crisi mette sotto pressione le PMI, in tutto il mondo. A livello globale, secondo un sondaggio internazionale condotto da Zurich, i principali rischi sono l’elevato livello di competitività e il calo della domanda: le piccole e medie imprese italiane, invece, puntano soprattutto a ridurre i costi e individuare nuovi segmenti di clientela.
NUOVI CLIENTI, SI GUARDA ALL’ESTERO – Conquistare nuovi clienti è una priorità per tutte le imprese. Il 23% delle PMI a livello globale nell’ultimo anno ha cercato di crescere nel mercato domestico, il 13% ha puntato invece ai mercati internazionali: la crescita passa per la diversificazione, strategia segnalata dal 18% delle PMI per il 2012 e dal 19% per le prospettive del prossimo anno. A sorridere sono soprattutto le imprese all’estero: la crescita del mercato fuori dai confini nazionali riguarda soprattutto le PMI di Emirati Arabi (26%), Svizzera, Spagna, Irlanda, Australia e Messico (tutte intorno al 15%). Solo il 6% delle PMI italiane avrebbe effettivamente ampliato il business all’estero.
I RISCHI PERCEPITI – Il 36% delle PMI vede un forte rischio nellacompetitività elevata (e nel dumping) e il 24% nel calo della domanda: un dato, quest’ultimo, molto alto in Spagna (43%), Italia (35%) e Portogallo (32%). Il furto è un rischio temuto in tutti i Paesi (il dato medio è del 19%), mentre l’incendio ha una media del 7% a livello globale (ma preoccupa ben il 20% delle PMI brasiliane). Non ci sono grandi preoccupazioni per frodi online, pirateria informatica e cybercrime in generale: la percentuale più alta (il 9%) si trova in UK, ma vedremo se la ricerca di canali e strumenti alternativi per la vendita e la ricerca di nuovi clienti non porterà a una maggiore consapevolezza dei rischi.