Nel 2012 lo Ior (Istituto per le opere di religione) ha registrato un utile netto di 86,6 milioni di euro (nel 2011 era pari a 20,3 milioni di euro). Ciò ha consentito allo Ior di apportare un contributo di 54,7 milioni di euro al budget della Santa Sede e di destinare 31,9 milioni di euro alla riserva rischi operativi generali (riserva di utili non distribuiti). Dal conto economico dello Ior, pubblicato oggi sul sito dell’istituto (www.ior.va) e primo rapporto a essere divulgato al pubblico, emergono: interessi netti per 52,2 milioni di euro (-19,6%), risultanti dalla differenza tra gli interessi maturati sugli attivi e quelli dovuti ai clienti; 12,2 milioni di euro (+19,6%) di commissioni nette sulle gestioni patrimoniali e su altre operazioni; 51,1 milioni di euro (2011: -38,2 milioni di euro) di proventi netti da negoziazione, che comprendono sia gli utili/perdite conseguiti dai titoli venduti durante l’anno sia gli utili/perdite non realizzati sul valore totale dei titoli al 31 dicembre 2012. I costi operativi ammontano a 23,9 milioni di euro (+12%) e comprendono i costi per il personale, i contributi pensionistici, spese generali e consulenze di professionisti. Il capitale netto è aumentato da 741 milioni di euro a 769 milioni di euro, che per lo Ior significa un solido equity ratio pari al 15,4%. «Complessivamente, prevediamo che il 2013 sarà segnato da spese straordinarie legate al processo di riforma e riorganizzazione in corso e dagli effetti prodotti dai tassi di interesse in aumento», ha dichiarato in una nota il presidente Ernst von Freyberg.