Larghe intese mica tanto, da subito PD e PDL si sono scontrati su tutto: dall’IMU all’Iva fino ad arrivare al voto per escludere Berlusconi dal Parlamento. Non che il PD faccia male a votare ladecadenza di Berlusconi da senatore, ma è anche vero che era il loro unico grande alleato di governo, almeno fino a ieri, ed è logico pensare che il “padrone” del PDL non avrebbe retto a lungo un simile affronto rimanendo insensibile al fascino di mandare tutto a rotoli. Per la seconda volta, la prima è stata con Monti.
Silvio Berlusconi ora sorride, lui ha già “fregato” Pier Luigi Bersani in campagna elettorale con la storiella di Imu e Iva, ora è il turno di Letta farsi “fregare” sull’Iva. Già, sull’Iva, non sulla decadenza. Furbo no? Non si crea una crisi di governo sul problema della decadenza di Berlusconi, bensì sull’aumento dell’Iva, proprio su uno dei punti di forza di Berlusconi che gli ha permesso di non perdere le elezioni, almeno non come voleva Bersani & Co. Ora il PD accusa il PDL di aver provocato l’aumento dell’Iva, mentre il PDL accusa il PD della stessa cosa. Chi ha ragione?
Ma nessuno dei due, naturalmente! Ognuno fa gli affari propri, il problema è che entrambi li stanno facendo male, ma proprio male. Il governo delle larghe intese è stato un fallimento voluto da Napolitano; anche la caduta di Monti è un suo fallimento politico, il Presidente della Repubblica ha un’enorme responsabilità su quanto succede in Italia da due anni a questa parte, e non sembra si possa vedere la luce in fondo al tunnel.
Enrico Letta è il secondo capo del governo indicato da Napolitano, è pleonastico asserire che il nostro grande Presidente della Repubblica non riesce nel tentativo di costruire un moderno e affidabile esecutivo, da anni ormai. La pietra sopra la mette sempre lui: Silvio Berlusconi. E la pietra si sfracella sui governi che non fanno nulla per lui: Monti per la sentenza Mediaset, Letta per la decadenza da senatore.