26 Aprile 2024, venerdì
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Conti, Fassina si muove con Saccomanni

Lo sfogo del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, sui conti dell’Italia, con allegata minaccia di dimissioni, è sufficiente a rendere ancora più traballante il precario equilibrio della strana maggioranza che sostiene il governo di Enrico Letta. “Quello del ministro Saccomanni è un giusto richiamo a un impegno preso nei confronti dell’Europa”, afferma il sottosegretario al Lavoro, Carlo Dell’Aringa, ai microfoni di Radio1 Rai. “Siamo usciti dalla procedura per deficit eccessivo e dobbiamo consolidare questa posizione per acquisire credibilità, anche in futuro, e per ottenere come altri paesi l’eventuale attenuazione dei vincoli di bilancio. Quello di Saccomanni è dunque un richiamo al paese, ai partiti, al parlamento, affinché il governo abbia questa priorità. Certamente il fatto di avere questa priorità non impedirà di avere una politica economica improntata sia al rigore sia all’equità”, aggiunge. Al monito di Saccomanni , “non sono sobbalzato”, ha sostenuto Stefano Fassina su Radio 24. Per il vice ministro dell’Economia bisogna “fare i conti con i dati della realtà e il discorso di verità che Saccomanni ieri ha posto è un discorso ineluttabile”. Sostiene Fassina che l’ipotesi di rinviare l’aumento dell’Iva di tre mesi, “è plausibile a patto che si facciano altre scelte nel rispetto di risorse insufficienti”. E aggiunge che si “deve riconsiderare la seconda rata dell’Imu”, facendo pagare il 10% delle prime abitazioni di maggior valore così “potremmo recuperare le risorse necessarie per rinviare l’aumento dell’Iva e, a regime, recuperare quel miliardo che serve a intervenire sulla deducibilità dell’Imu per i capannomi, per i negozi, per le botteghe degli artigiani”

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