20 Aprile 2024, sabato
Home Blog Page 1011

Covid, il Premier Conte: ”buona la collaborazione tra Governo e Regioni”, ancora una volta ribadisce ”indossate la mascherina”

0

“Nel nostro sistema il punto di forza nella gestione della pandemia è stata anche la capacità di dialogare e coordinare l’azione tra governo centrale e governi territoriali. Ieri c’è stata una riunione con Boccia e Speranza con le Regioni e c’è stata ampia condivisione”.

Lo ha riferito il Premier Giuseppe Conte, ringraziando per la collaborazione e disponibilità.

Proseguono le buone notizie per il vaccino, fortunatamente: “Ci sono file per i test, stiamo lavorando per i test rapidi. Ieri c’è stato un bel segnale: un importante sindacato dei medici di famiglia, insieme a Speranza, ha dichiarato che sono disponibili a effettuare i test”.

Ora l’importante è: ”Stare attenti. Anche Se riceviamo amici e parenti stiamo attenti e manteniamo le distanze. Sono le situazioni in cui più si diffonde il contagio”. Ed ancora!!: ‘‘indossate la mascherina e mantenere le regole di distanza”

Si può richiedere l’accesso ai documenti sanitari in ospedale?

0

Una recente decisione del Tar della Lombardia (sentenza n. 02396 del 12/11/2019 sottolinea l’obbligo per gli ospedali di rendere disponibili le proprie informazioni ai pazienti o ai loro familiari che ritengono di aver subito un danno.

La sentenza ha ribadito il diritto del paziente e dei suoi familiari (ed eredi, in caso di decesso), ad accedere alla documentazione sanitaria per verificare che le cure siano state adeguate e per valutare se ci siano, o meno, i presupposti per agire in giudizio contro i medici e/o la struttura. Nel caso specifico, i familiari del defunto si erano visti rifiutare l’accesso perché l’ospedale sosteneva di non avere alcuna responsabilità nella morte del loro congiunto e che i documenti richiesti contenevano valutazioni interne che sarebbero servite in  un futuro eventuale giudizio.

Scopri gli spettacoli del weekend

0

Spettacoli del weekend?

  • Gabriele Lavia con “Medea”
  • “Il sogno di un uomo ridicolo” di Dostoevski
  • “Dialoghi di profughi” di Bertolt Brecht
  • Nuto Revelli con “L’anello forte”
  • “Il lupo e la Luna” per Pietrangelo Buttafuoco al 73/o Ciclo di spettacoli classici a Vicenza
  • “Tu es libre” di Francesca Garolla a Milano.

Nuova Opel Mokka: elettrica e non solo

0

Finalmente è stata presentata sul mercato la nuova Opel Mokka, per coloro che intendono acquistarla possono già prenotarla. Scopriamo qualche dettaglio in più, come dimensioni si gira intorno ai 415 cm, ed offre un bagaglio di 350 litri.

Come motorizzazione è principalmente elettrica, 3 sono le modalità di guida: Normal, Eco e Sport. Come carburante, potete scegliere tra la benzina e diesel. All’interno possiede molta tecnologia grazie all’Opel Pure Panel è fornisce molte informazioni al conducente, ad esempio? Dettagli sulla batteria. Luce totalmente a Led. Come prezzo parte dai 22 mila euro.

Borse italiane, c’è chi sale e chi scende: buono per l’Enel, in ribasso Fineco

0

Conosciamo le variazione delle diverse borse italiane.

  • Enel (+3,1%),
  • Ferrari (+2,8%),
  • Buzzi (+1,4%)
  • Diasorin (+1,4%).

Negative invece sono state:

  • Bper (-4,2%),
  • Eni (-3,2%),
  • Tim (-2,5%),
  • Mediobanca (-2,4%),
  • Mediolanum (-2,3%),
  • Unipol (-2,1%)
  • Fineco (-2%).

Obbligo di SPID e CIE cosa cambia e cosa significa per le imprese

0

Obbligo di SPID e CIE cosa cambia e cosa significa per le imprese

L’articolo 24 del decreto legge “semplificazioni” 2020, potenzia il ruolo delle identità digitali, come abbiamo analizzato dal punto di vista delle imprese con il gruppo di lavoro aperto #ClubTI4SPID.

In particolare, al punto 1 e 6, dispone che dal 28 febbraio 2021 le pubbliche amministrazioni “…utilizzano esclusivamente le identità digitali e la carta di identità elettronica ai fini dell’identificazione dei cittadini che accedono ai propri servizi online…”.

Per la prima volta, una disposizione simile è corredata di sanzioni significative per i dirigenti responsabili (verosimilmente in particolare i Responsabili della Transizione Digitale o RTD, gli agenti di trasformazione digitale all’interno della pubblica amministrazione con e per i quali AgID lavora intensamente da anni) e per l’intera struttura che gestiscono! Pochi giorni dopo vediamo già, per esempio, una pubblica amministrazione relativamente piccola e locale assumere un ICT temporary manager che affianchi il Responsabile per la Transizione al Digitale e predisponga il piano triennale per l’informatica secondo le modalità stabilite da AgID. Sembra plausibile che sia proprio il decreto semplificazioni a stimolare azioni come questa.

Capire cosa aspettarsi entro il 28 febbraio è importante per i cittadini, e può esserlo ancora di più per le imprese.

  • i cittadini infatti stanno adottando SPID a velocità sempre crescente: più di un milione centomila nuovi profili in un solo mese a luglio, per la prima volta da quando SPID esiste, grazie alla spinta a sostituire visite di persona con interazioni digitali di questi mesi di pandemia, e ai bonus relativi che si richiedono con SPID. A questo punto la soglia di 10 milioni di profili attivi sembra a portata di mano, per settembre se non già durante agosto!
  • Le imprese, invece, continuano a ignorare questo bacino di clienti potenziali: solo 11 hanno completato le procedure per usare SPID per identificare chi accede ai loro servizi, e solo alcune di queste sono effettivamente attive. Come fanno le migliaia di imprese grandi e piccole che oggi offrono servizi digitali ai cittadini? Usano ancora le identità digitali dei grandi fornitori di servizi online, o propri sistemi di solito basati su userid e password, o i servizi come la firma elettronica dei grandi prestatori di servizi fiduciari.

Per questo è utile valutare e trasmettere alle imprese, nel quadro della campagna di comunicazione per loro che stiamo organizzando, cosa aspettarsi dopo il decreto semplificazioni in termini di adozione di SPID e CIE da parte delle pubbliche amministrazioni.

Le pubbliche amministrazioni sono tante: ISTAT elenca e considera circa 10400 “unità istituzionali”. Il numero dei soggetti che possono decidere in autonomia di adottare strumenti informatici e realizzare servizi digitali per i cittadini, e spesso hanno dovuto farlo, è molto maggiore: alcune di queste unità istituzionali comprendono centinaia o migliaia di questi soggetti. Un esempio: le decine di migliaia di scuole che ISTAT conta come unità locali di una sola di queste unità istituzionali (il ministero dell’istruzione, o una provincia autonoma).

AgID pubblica regolarmente online l’avanzamentodella trasformazione digitale che per SPID indica anche una stima del numero delle pubbliche amministrazioni che l’hanno adottata: 4478 al 30 luglio, e un obiettivo 2020: diecimila. Il rapporto è relativamente confortante, ma ci dice poco sull’effettiva complessità dell’adozione da parte delle 5500 amministrazioni rimanenti: quanto sono lontane? Quante hanno già avviato l’adozione, e quante aspettano ancora di muovere i primi passi? Sono in media più o meno complesse di quelle che hanno già adottato SPID? Quante gestiscono alcuni sistemi informativi per i cittadini in autonomia e quante invece fanno riferimento per tutta la loro trasformazione digitale a un centro servizi magari regionale? In più, volendo esaminare più attentamente anche le 4478 già attive: quante di loro hanno magari uno o pochissimi servizi digitali integrati con SPID e tanti altri ancora accessibili solo tramite credenziali diverse?

tutte le più grandi amministrazioni pubbliche centrali useranno molto probabilmente SPID e CIE come strumenti esclusivi di identificazione digitale già nel 2021. Si tratta infatti di organizzazioni con una forte capacità ed autonomia nel gestire servizi informatici, architetture tecnologiche con strumenti di identificazione, autenticazione e sicurezza evoluti, e soprattutto abituate a organizzare le proprie priorità in funzione di adempimenti e obblighi. Di fronte alla crescita degli utenti con SPID e CIE, e all’obbligo disposto dal decreto, possiamo prevedere che la maggior parte dei loro servizi ai cittadini verranno adeguati, e i servizi digitali con strumenti di identificazione diversi saranno eccezioni, magari pienamente giustificate e condivisibili.

A cura di Lorenzo de Siato–

Decreto sicurezza: tutte le novità. Abolite norme di Salvini

0

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto su sicurezza e immigrazione che riscrive i decreti Salvini. Nella riunione è stato confermato l’impianto della bozza di decreto in materia di “immigrazione, protezione internazionale e complementare”. Passano così, come da accordo di maggioranza raggiunto a luglio, le norme che superano le multe milionarie alle Ong e riformano il sistema dell’accoglienza introducendo tra l’altro il regime di protezione speciale. Ecco tutti i provvedimenti.

Il nuovo decreto su immigrazione e sicurezza è un marcato superamento dei due decreti sicurezza di Salvini che, in controtendenza con i provvedimenti attuali, prevede un ritorno al “sistema di accoglienza e integrazione”. Il testo del nuovo decreto sull’immigrazione interviene sulle sanzioni relative al divieto di transito delle navi nel mare territoriale. Si prevede che, nel caso in cui ricorrano i motivi di ordine e sicurezza pubblica o di violazione delle norme sul traffico di migranti via mare, il provvedimento di divieto sia adottato, su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture, previa informazione al presidente del Consiglio. Per le operazioni di soccorso, la disciplina di divieto non si applicherà nell’ipotesi in cui vi sia stata la comunicazione al centro di coordinamento ed allo Stato di bandiera e siano rispettate le indicazioni della competente autorità per la ricerca ed il soccorso in mare. In caso di violazione del divieto, si richiama la disciplina vigente del Codice della navigazione, che prevede la reclusione fino a due anni e una multa da 10.000 a 50.000 euro. Sono pertanto eliminate le sanzioni amministrative introdotte in precedenza.

Nasce sistema di accoglienza e integrazione

Il decreto riforma il sistema di accoglienza destinato ai richiedenti protezione internazionale e ai titolari di protezione, con la creazione del nuovo “Sistema di accoglienza e integrazione”. Le attività di prima assistenza continueranno ad essere svolte nei centri governativi ordinari e straordinari. Successivamente, il Sistema si articolerà in due livelli di prestazioni: il primo dedicato ai richiedenti protezione internazionale, il secondo a coloro che ne sono già titolari, con servizi aggiuntivi finalizzati all’integrazione.

Le novità sulla conversione di permessi soggiorno in lavoro

Per quanto riguarda la protezione internazionale degli stranieri, la normativa vigente prescrive il divieto di espulsione e respingimento nel caso in cui il rimpatrio determini, per l’interessato, il rischio di tortura. Con il nuovo decreto sull’immigrazione, si aggiunge a questa ipotesi il rischio che lo straniero sia sottoposto a trattamenti inumani o degradanti e se ne vieta l’espulsione anche nei casi di rischio di violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare. In tali casi, si prevede il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale.

Sempre in materia di condizione giuridica dello straniero, il nuovo decreto su immigrazione e sicurezza affronta anche il tema della convertibilità dei permessi di soggiorno rilasciati per altre ragioni in permessi di lavoro. Alle categorie di permessi convertibili già previste, si aggiungono quelle di protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minori.

Stretta su Daspo urbano, risse e spaccio su web 

Arriva anche un inasprimento delle pene per il reato di rissa e il daspo dai locali pubblici e di intrattenimento per chi sia stato denunciato o condannato per atti di violenza fuori da un locale. Una “norma Willy” che aumenta le pene per chi abbia partecipato a una rissa, facendo salire la multa da 309 a 2000 euro e la reclusione – se qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa – da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (ora va da tre mesi a cinque anni). Per i protagonisti di disordini o di atti di violenza il questore può disporre il daspo da specifici locali o esercizi pubblici: se violato c’è la reclusione fino a due anni e una multa fino a 20.000 euro. Si rafforza il cosiddetto “Daspo urbano”, rendendo possibile per il Questore l’applicazione del divieto di accesso nei locali pubblici anche nei confronti dei soggetti che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Sono previste disposizioni per rendere più efficace l’esercizio delle attività del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Si estende il meccanismo dell’oscuramento, già utilizzato per il contrasto alla pedopornografia online, a quei siti che, sulla base di elementi oggettivi, devono ritenersi utilizzati per la commissione di reati in materia di stupefacenti.

Punito chi facilità i detenuti per le comunicazioni con l’esterno

Su proposta del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede viene introdotto il reato per chi introduce in carcere un cellulare a un detenuto: la pena va da 1 a 4 anni sia per chi lo introduce sia per chi lo riceve. Nel regime precedente al decreto sicurezza il reato si configurava come illecito disciplinare sanzionato all’interno del carcere. Sono 1.761, viene spiegato, i telefoni rinvenuti dalla polizia penitenziaria nelle carceri italiane fino al 30 settembre scorso. In pratica, 200 al mese, oltre 6 al giorno. Il fenomeno è esponenzialmente in crescita: nei primi nove mesi del 2019 erano stati 1.206 e a fine settembre 2018 solo 394. Per chi agevola il detenuto al 41bis nelle comunicazioni con l’esterno (anche di tipo diverso da quelle con cellulare) la pena è alzata da 1 a 4 anni a 2 a 6 anni. Nei casi di ipotesi aggravata (ovvero se il reato è commesso da pubblico ufficiale, da incaricato di pubblico servizio o da chi esercita la professione forense) il reato passa 2 a 6 anni a 3-7 anni.

Torino: fermato l’uomo che potrebbe aver ferito due persone

0

Qualche giorno fa si è registrato a Torino, precisamente a Castellamonte una sparatoria dove sono stati coinvolte due persone che ferite sono state portate in ospedale. Un sospettato è stato fermato dai carabinieri qualche ora dopo il tentato omicidio verso Caselle. Le autorità stanno cercando l’arma caduta nel fiume. Non appena si riprenderanno i feriti, saranno ascoltati per le deposizioni.

Australia: reintrodotti i diavoli della Tasmania

0

In Australia, nelle Tasmania ha deciso di introdurre dopo tantissimi anni ben undici diavoli della Tasmania, precisamente sono rilasciati in un santuario della fauna selvatica di 400 ettari a nord di Sydney.

‘’Non solo abbiamo reintrodotto uno dei più amati animali australiani, ma si tratta di un animale che modificherà l’intero ambiente circostante, ripristinando e riequilibrando la nostra ecologia forestale dopo secoli di devastazione da parte di volpi e gatti selvatici importati e altri predatori invasivi’’. Lo fa sapere Tim Faulkner, presidente di Aussie Ark.

Questa specie si diffuse dopo ‘i dingo’ ma purtroppo si diffuse tempo fa una forma contagiosa di cancro è ne uccisero il 90% ed è per questo che i restanti furono portati via per il loro bene e per tutelari, sono passati 10 anni da allora, e finalmente dopo tanti sacrifici sono stati portati nell’habitat.

‘Un divano a Tunisi’ dall’8 ottobre al cinema

0

‘’Un divano a Tunisi’’ è una commedia diretta dalla regista Manèle Labidi in uscita oggi nelle sale cinematografiche.

TRAMA: Selma è una giovane tunisa che dopo essere cresciuta a Parigi decide di tornare nel suo Paese per aprire un’attività. Purtroppo non sarà facile per lei, nemmeno i suoi parenti, ma lei è molto determinata e non si arrende. Dunque come andrà a finire?.

Nel cast troviamo:  Golshifteh Farahani, Hichem Yacoubi, Majd Mastoura Mastoura, Ramla Ayari, Aïsha Ben Miled