1 Dicembre 2025, lunedì
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Genova, gli ex Ilva di Cornigliano tornano in piazza: riparte la protesta dei lavoratori

Dopo un’assemblea ad alta tensione, gli operai riattivano lo sciopero e sfilano in corteo fino alla stazione del quartiere, dove mantengono un presidio permanente in attesa di novità dal tavolo convocato dal Ministero

La vertenza dell’ex Ilva di Cornigliano torna ad accendersi proprio dove, da anni, si intrecciano crisi industriali, promesse istituzionali e la determinazione dei lavoratori a non scomparire nel silenzio. Questa mattina, al termine di un’assemblea particolarmente partecipata, gli operai dello stabilimento genovese hanno deciso di riprendere la protesta sospesa solo pochi giorni fa, quando la convocazione del tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy aveva aperto un fragile spiraglio di dialogo.

La pazienza, però, non è infinita. E così, di fronte all’assenza di segnali concreti, l’assemblea ha scelto la via più immediata: proclamare uno sciopero e tornare in strada. In pochi minuti il piazzale dell’area industriale si è trasformato nel punto di partenza di un corteo compatto, determinato, formato da centinaia di lavoratori e accompagnato anche da alcuni mezzi pesanti, simbolo tangibile di un’attività produttiva che da mesi procede tra incertezze e stop forzati.

Il corteo ha attraversato il quartiere e ha raggiunto la stazione ferroviaria di Genova Cornigliano, già punto nevralgico della mobilitazione in corso. Qui prosegue un presidio permanente che negli ultimi giorni non si è mai realmente sciolto: uno spazio di resistenza civile dove gli operai, a turno, mantengono la presenza e attendono aggiornamenti sulla loro sorte occupazionale.

La decisione di non muoversi dalla zona fino a quando non arriveranno comunicazioni ufficiali dal tavolo ministeriale è stata ribadita più volte dai rappresentanti dei lavoratori. Una scelta che racconta, più di ogni dichiarazione, la tensione che attraversa lo stabilimento e l’esasperazione di chi teme che il tempo giochi contro il destino industriale e occupazionale del sito.

Genova, ancora una volta, fa sentire la propria voce attraverso i lavoratori dell’ex Ilva: una voce che chiede risposte chiare, tempi certi e un impegno concreto per il futuro di uno dei poli industriali più delicati del Paese.

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