2 Dicembre 2025, martedì
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Rivoluzione alla Farnesina: il Consiglio dei Ministri approva la riforma. Tajani: “Una guida politica e una economica per affrontare le sfide globali”

Il ministro degli Esteri presenta la nuova struttura del dicastero: focus su crescita, sicurezza e intelligenza artificiale. Obiettivo: rafforzare l’export, migliorare i servizi e semplificare le procedure, senza oneri aggiuntivi per lo Stato.

Una Farnesina rinnovata, proiettata verso le sfide del XXI secolo, con una doppia anima – politica ed economica – pensata per affrontare in modo più efficace le trasformazioni in atto nel sistema internazionale. È quanto prevede la riforma del ministero degli Esteri approvata in via definitiva dal Consiglio dei Ministri e presentata ufficialmente dal vicepremier e titolare della diplomazia italiana, Antonio Tajani.

“La nuova organizzazione si basa su una logica bicipite: una testa politica e una testa economica”, ha spiegato il ministro, sottolineando come la revisione dell’assetto della Farnesina si inserisca all’interno di una strategia più ampia del governo per potenziare la presenza dell’Italia sui mercati esteri e rafforzare il peso geopolitico del Paese.

Due nuove direzioni generali: crescita e sicurezza

Il cuore della riforma è rappresentato dalla creazione di due nuove direzioni generali: una dedicata alla crescita economica, con il compito di diventare punto di riferimento per le imprese italiane, e un’altra focalizzata sulla sicurezza e sull’intelligenza artificiale, che a sua volta sarà articolata in due sezioni: una con un approccio più politico, l’altra più tecnologica, in particolare sulla sicurezza cibernetica.

Una trasformazione strutturale che, nelle intenzioni del ministro, risponde alla necessità di affiancare alla diplomazia tradizionale nuovi strumenti per competere in un mondo sempre più interconnesso e complesso, dove l’economia globale, la cybersicurezza e l’intelligenza artificiale incidono profondamente sulle relazioni internazionali.

Il commercio estero al centro della strategia

Alla base della riforma c’è una constatazione chiara: il commercio internazionale rappresenta oggi oltre il 30 per cento del PIL italiano. Per Tajani, questo dato non è solo un punto di partenza, ma un’opportunità strategica. “Abbiamo un obiettivo ambizioso – ha dichiarato – portare l’export italiano a 700 miliardi di euro entro il 2027. Per farlo serviva un salto di qualità anche nella struttura del ministero che deve accompagnare le imprese e rappresentare al meglio gli interessi economici dell’Italia nel mondo”.

La direzione generale della crescita sarà dunque chiamata a fare da cerniera tra il mondo produttivo italiano e le reti diplomatiche all’estero, integrando gli strumenti della promozione economica con quelli della cooperazione politica.

Diplomazia digitale e cybersicurezza

Particolarmente innovativo l’altro pilastro della riforma, la direzione generale per la sicurezza e l’intelligenza artificiale, che recepisce le nuove sfide legate all’evoluzione digitale e alle minacce cibernetiche. Un ambito in cui la dimensione diplomatica si intreccia sempre più con quella tecnologica e di difesa.

Il nuovo organismo avrà il compito di presidiare le dinamiche legate alla sicurezza informatica, all’utilizzo etico e strategico dell’intelligenza artificiale, nonché alla protezione delle infrastrutture critiche. Si tratta di un passaggio che avvicina la Farnesina alle migliori prassi internazionali in termini di diplomazia digitale e sicurezza globale.

Semplificazione e servizi ai cittadini

Un altro aspetto centrale della riforma è la semplificazione delle procedure amministrative e il miglioramento dei servizi consolari e informativi per i cittadini italiani all’estero. Tajani ha annunciato interventi mirati per potenziare la rete consolare, rafforzare l’offerta delle scuole di italiano nel mondo e rendere più efficienti servizi come “Viaggiare sicuri” e “Dove siamo nel mondo”.

“In un mondo in continua evoluzione – ha detto – è essenziale che il ministero sia anche uno strumento vicino alle persone, capace di fornire risposte rapide, moderne ed efficaci. Tutto questo lo realizzeremo senza costi aggiuntivi per lo Stato: la riforma è a costo zero”.

Una Farnesina del futuro

L’intervento sulla Farnesina si inserisce in un processo di adeguamento più ampio dell’apparato pubblico italiano alle nuove priorità internazionali. La modernizzazione del ministero, ha evidenziato Tajani, rappresenta “una scelta di visione”, un passaggio necessario per accompagnare il Paese in una fase in cui la politica estera non può più essere solo affare di ambasciatori, ma deve parlare anche il linguaggio dell’economia, della tecnologia e della sicurezza globale.

Una diplomazia che cambia volto, senza perdere la propria identità. Con la nuova architettura, il Ministero degli Esteri mira a rafforzare il proprio ruolo di cabina di regia delle relazioni internazionali italiane, integrando le politiche tradizionali con nuove competenze, in un quadro coerente con le priorità strategiche del governo.

Il tempo dirà se questa “Farnesina 4.0” saprà rispondere con efficacia alle sfide del presente e del futuro. Ma il segnale è chiaro: la politica estera italiana vuole evolversi, mettendo al centro competitività, innovazione e protezione degli interessi nazionali.

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