2 Dicembre 2025, martedì
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Provenzano contro Tajani: “Sulla Palestina, la verità non si riscrive”

Il responsabile Esteri del Partito Democratico attacca il titolare della Farnesina dopo le dichiarazioni sul mancato riconoscimento di Israele da parte dei palestinesi. “Fatti distorti, storia manipolata: l’Italia non può legittimare l’occupazione con la diplomazia dell’ambiguità”.

Nel cuore di una delle crisi più gravi del Medio Oriente contemporaneo, le parole del Ministro degli Esteri Antonio Tajani riaccendono il dibattito sulla politica estera italiana. A intervenire con durezza è Giuseppe Provenzano, responsabile per gli Affari Internazionali del Partito Democratico, che accusa il capo della diplomazia di mistificare la storia e legittimare posizioni unilaterali con argomenti infondati.

“Ma cosa dice Tajani? Sa davvero di cosa parla?”, attacca Provenzano in una nota durissima. Il riferimento è a una recente dichiarazione del ministro, secondo cui il riconoscimento dello Stato palestinese sarebbe subordinato a un “mutuo riconoscimento”, che oggi mancherebbe da parte palestinese nei confronti di Israele.

Una tesi che, secondo Provenzano, nega fatti storicamente e giuridicamente accertati: “L’Italia ha riconosciuto Israele nel 1949. E la Palestina, attraverso l’OLP, lo ha fatto nel 1993 con gli Accordi di Oslo”. Un passaggio chiave della storia diplomatica recente che ha segnato, per la prima volta, un riconoscimento reciproco tra le due entità e una cornice negoziale per una possibile soluzione pacifica.

Il nodo, secondo l’esponente democratico, è un altro: “È Israele che non ha mai riconosciuto la Palestina come Stato e che da anni continua a occupare illegalmente territori palestinesi. Gli Accordi di Oslo sono stati di fatto sabotati dallo stesso Netanyahu, che oggi guida un governo ultranazionalista e che rivendica apertamente la loro fine”.

Provenzano denuncia il tentativo di rovesciare le responsabilità e ammonisce: “Dire oggi che serve il ‘mutuo riconoscimento’ equivale a subordinare la legittimità della Palestina alla volontà di Netanyahu, che non ha mai fatto mistero di osteggiare la nascita di uno Stato palestinese. È un modo elegante per dire che non accadrà mai”.

Nel contesto di un conflitto che ha già prodotto decine di migliaia di vittime civili e una crisi umanitaria drammatica, le parole del responsabile Esteri del PD assumono un peso politico rilevante. “Potete anche scegliere di stare dalla parte sbagliata della storia – conclude – ma non potete riscriverla con le ipocrisie e le menzogne. Tutto questo è inaccettabile”.

Il dibattito sollevato investe direttamente la postura internazionale dell’Italia: se essa debba continuare ad ancorarsi a una diplomazia ambigua e attendista o se invece sia tempo di una scelta di campo più netta a favore del diritto internazionale e di una pace giusta fondata sul principio dei due Stati.

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