A cura di Ionela Polinciuc
Un recente studio dell’Università di Oxford ha evidenziato come il consumo di alimenti ricchi di grassi saturi, anche per un breve periodo, possa avere effetti nocivi sulla salute cardiovascolare, aumentando significativamente il rischio di infarto e altre malattie cardiache. I risultati, presentati al Congresso della Società Europea di Cardiologia 2024 a Londra, hanno suscitato particolare interesse per la rapidità con cui questi effetti si manifestano.
È noto che una dieta ricca di grassi saturi, come quelli presenti in formaggi, carni grasse, burro e alimenti ultraprocessati, non è salutare per il cuore. Tuttavia, lo studio dell’Università di Oxford ha rivelato quanto velocemente questi alimenti possano compromettere la salute cardiocircolatoria. Bastano solo tre settimane di una dieta ricca di grassi saturi per aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache, indipendentemente dall’aumento di peso corporeo.
I ricercatori hanno confrontato due gruppi di partecipanti: il primo ha seguito una dieta ricca di grassi saturi, mentre il secondo ha consumato alimenti ad alto contenuto di grassi insaturi, come omega-3 e omega-6, presenti in pesci come sgombro e salmone, oltre che nella frutta secca. Entrambi i gruppi hanno seguito queste diete per 24 giorni.
Al termine delle tre settimane di accurato studio, i partecipanti che avevano deciso di seguire la dieta ricca di grassi saturi hanno mostrato segni preoccupanti. Nonostante non ci fosse un aumento significativo del peso corporeo, i controlli medici hanno rivelato un incremento del 10% nel colesterolo totale e di quello LDL (considerato il colesterolo “cattivo”), oltre a un aumento del 20% del grasso accumulato nel fegato. Quest’ultimo è un noto fattore di rischio per il diabete di tipo 2 e altre malattie cardiovascolari.
Al contrario, il gruppo che aveva seguito una dieta ricca di grassi insaturi ha mostrato miglioramenti nella salute cardiovascolare. Il loro livello di colesterolo non solo non è aumentato, ma è diminuito in media del 10%. Inoltre, i partecipanti hanno mostrato un incremento dell’energia muscolare cardiaca, suggerendo che i grassi insaturi potrebbero svolgere un ruolo protettivo per il cuore.
Ebbene, lo studio dell’Università di Oxford ha tratto due conclusioni principali. In primo luogo, il consumo di grassi saturi, anche per un breve periodo, può avere effetti negativi sulla salute cardiovascolare, aumentando il rischio di infarto. Questo deterioramento non è necessariamente visibile attraverso l’aumento di peso, ma si manifesta attraverso l’accumulo di grasso nel fegato e l’aumento del colesterolo cattivo. In secondo luogo, una dieta equilibrata ricca di grassi insaturi può avere un effetto protettivo sul cuore, migliorando la capacità del muscolo cardiaco di utilizzare i grassi per produrre energia e riducendo i livelli di grasso nel sangue.
Lo studio sottolinea l’importanza di scegliere con cura i grassi che consumiamo quotidianamente, privilegiando quelli insaturi per mantenere una buona salute cardiaca e ridurre il rischio di gravi malattie cardiovascolari.