16 Settembre 2024, lunedì
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Scoperta rivoluzionaria nel trattamento dei disturbi del sonno REM

A cura di Ionela Polinciuc

Scoperta rivoluzionaria nel trattamento dei disturbi del sonno REM: Un nuovo farmaco e il ruolo cruciale del recettore MT1

Una recente scoperta scientifica promette di rivoluzionare il trattamento dei disturbi del sonno e di alcune patologie neuropsichiatriche ad essi associate. Questa innovativa ricerca, condotta da un team di scienziati delle Università McGill, Padova e Toronto, ha identificato un potenziale “interruttore” del sonno REM e ha sviluppato un farmaco capace di attivarlo selettivamente. Anche se gli studi sono attualmente limitati agli animali da esperimento, le implicazioni future potrebbero essere significative.

Il sonno umano è caratterizzato da un ciclo alternato di fasi non-REM e REM, ciascuna con funzioni fisiologiche distinte. Il sonno REM (Rapid Eye Movement) è essenziale per il consolidamento della memoria, la regolazione delle emozioni e la gestione dello stress, mentre il sonno non-REM è cruciale per la riparazione fisica e il recupero energetico. Interruzioni o alterazioni in queste fasi possono compromettere le funzioni cognitive e contribuire all’insorgenza di malattie neuropsichiatriche come il morbo di Parkinson e la Demenza con Corpi di Lewy.

Il team di ricerca, composto da esperti delle Università McGill, Padova e Toronto, ha focalizzato la propria indagine sulla melatonina e sui suoi recettori, MT1 e MT2. La melatonina, un ormone noto per la sua influenza sul ciclo sonno-veglia, si lega a questi recettori nel cervello. Attraverso uno studio approfondito, i ricercatori hanno identificato il recettore MT1 come un regolatore cruciale del sonno REM.

La vera innovazione della ricerca è rappresentata dalla scoperta della prima molecola in grado di agire selettivamente sul recettore MT1, aumentando la durata del sonno REM senza alterare il sonno non-REM. Questo risultato potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci mirati a trattare disturbi del sonno REM e condizioni neuropsichiatriche associate.

Utilizzando il nuovo farmaco, i ricercatori hanno osservato un aumento significativo della durata del sonno REM negli animali da esperimento. Allo stesso tempo, è stata notata una riduzione dell’attività dei neuroni noradrenergici nel Locus Coeruleus, una regione cerebrale chiave nella regolazione del sonno. Durante il sonno REM, i neuroni della noradrenalina in questa area riducono la loro attività elettrica e diventano silenziosi, un fenomeno che il farmaco sembra facilitare.

Gabriella Gobbi, principale investigatrice e professoressa di psichiatria alla McGill University, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta: “Fino ad ora, il recettore specifico che innesca il sonno REM era sfuggito agli scienziati. Il nostro studio ha identificato il recettore MT1 della melatonina nel Locus Coeruleus come un regolatore cruciale di questa fase del sonno. Questo avanzamento non solo migliora la nostra comprensione dei meccanismi del sonno, ma ha anche un notevole potenziale clinico.”

Stefano Comai, coautore senior della ricerca e professore di farmacologia all’Università di Padova e professore aggiunto alla McGill University, ha aggiunto: “Fino ad oggi, non esistevano farmaci specifici per modificare il sonno REM. Con la nostra ricerca, abbiamo scoperto la prima molecola in grado di agire selettivamente su questa fase del sonno senza influenzare il sonno non-REM.”

Mentre i risultati sono promettenti, saranno necessari ulteriori studi per confermare l’efficacia del recettore MT1 nella regolazione del sonno REM negli esseri umani. Se confermata, questa scoperta potrebbe portare allo sviluppo di terapie innovative per trattare disturbi del sonno REM e migliorare la qualità della vita di chi soffre di tali condizioni.

La comunità scientifica attende con interesse i prossimi sviluppi di questa ricerca, che potrebbe segnare un’importante svolta nel campo della medicina del sonno e delle malattie neuropsichiatriche.

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