25 Aprile 2024, giovedì
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L’importanza del Marketing: risponde Luca Barberis

A cura di Ionela Polinciuc

Vendere oggi è molto diverso rispetto a pochi anni fa. È cambiato il modo di approcciare il cliente perché egli ha cambiato il modo di trovare le informazioni. Luca Barberis, ci svela alcune informazioni sul perché il marketing non è semplice pubblicità.

Qual è il tuo background e di cosa ti occupi? 

Ho sempre studiato marketing da quando ho iniziato le scuole superiori. Ho poi approfondito le mie conoscenze con una laurea all’Università di Pavia, un master all’Università Cattolica di Milano e una specializzazione in Sports Marketing and Sponsorship presso la Barça Universitas. Ho sempre lavorato con i social e con il digitale e posso dire di essere un Digital Marketing Manager con un particolare focus verso il settore social media, advertising e Amazon Services. Mi occupo in pratica di creare un posizionamento e un rebranding dell’immagine del brand o della celebrity, andando poi a migliorare le performance degli account o delle vendite se parliamo di advertising. Ho lavorato con diverse aziende importanti e altrettante celebrity e questo mi ha portato ad avere una buona esperienza in materia anche se si continua sempre a studiare. Questo è fondamentale, soprattutto nel nostro settore

Perché alcune imprese hanno avuto successo mentre quelle più promettenti non hanno raggiunto il loro potenziale?

Spesso le aziende hanno un approccio di marketing tradizionale che andava bene qualche anno fa. Vedo molto spesso, e posso accurarti che ci sono tanti brand importantissimi, che vediamo tutti i giorni nei supermercati che non utilizzano i social. Sono presenti, ma non pubblicano da anni. Non ci si rende conto che anche se si è focalizzati su una annata che non ha nei social l’utilizzo forsennato come un giovane, tra dieci anni saranno proprio quei giovani, abituati a scegliere un brand sui social media, che si interfacceranno con il prodotto e se non si sono coltivate le relazioni ci possono essere delle ripercussioni. Nessuna azienda sarà mai un top of mind per sempre, ne nasceranno sempre di nuove sulle quali bisognerà sfidarsi, soprattutto nel digitale. Per avere successo ci vogliono conoscenze, capacità, un team “folle” creativamente parlando che possa trainare l’azienda e soprattutto budget soddisfacenti per realizzare attività di marketing. Poi parlandoci chiaro la base è poi il prodotto, se non funziona nessuno può fare nulla.

Perché, secondo te, investire sui social media è importante?

Ormai è fondamentale. Per una celebrity o un personaggio pubblico è fondamentale per fare storytelling della sua immagine che serve poi per venderla ai brand e per far sì che l’account non venga risucchiato dalle continue modifiche di algoritmo, ma che resti performante. Per un’azienda basta pensare che giornalmente si contano 50 milioni di italiani su internet con una quasi totalità di accesso tramite mobile con una media di quasi 7 ore trascorse sui social. Per una azienda il digitale è come un mondo parallelo dove si possono raggiungere gli utenti in modo preciso ed efficace tramite l’advertising.”Qual è la strategia più efficace per chi non ha un grosso budget da investire?” Non servono budget da multinazionale per poter partire. Con poco budget si hanno meno possibilità di testare le campagne di advertising e si può essere meno performanti. In ambito social media bisogna lavorare molto di più sul content per cercare la viralità del contenuto cercando di supportarsi di più con l’organico.

Riguardo al content marketing: è vera la frase quality over quantity?” Assolutamente si. Non è una giusta equazione quella del più pubblico e più cresco. Anzi, questo mi porta a stressare il social e gli utenti che mi seguono, si lavora molto di più per la produzione massiva dei contenuti e il grande rischio è quello che poi si diventa ripetitivi. La qualità del contenuto ripaga molto di più.

Luca la strategia di marketing è ben diversa dalla strategia finanziaria o da quella di pricing? Perché la strategia aziendale è così importante? C’è una conoscenza della materia in Italia?

Purtroppo no. A livello di conoscenze digitali, anche avanzate, siamo uno dei fanalini di coda dell’Europa. Spesso, soprattutto in ambito social media, ci si affida a persone che studiano un corso o forse neanche quello e puntano tanto sulla psicologia per vedere un servizio che in realtà poi si rivela sempre pessimo. Tante volte si fa leva sulla poca conoscenza del malcapitato o malcapitata per approfittarne e impostare l’account con il fake. C’è chi se ne accorge e chi invece ne è subdolo. Mi sono capitati diversi profili rovinati da gestione fatta da chi si professa social media manager. Devo dare atto che sono dei bravi venditori, ma con poca etica. Dico sempre di fare attenzione a chi si professa il migliore d’Europa, il migliore sul mercato, chi ha inventato personaggi perché vi svelo un segreto: NON E’ MAI COSI’. Di questo poi non se ne accorgono neanche le aziende che continuano a collaborare con profili che sono poi fake, non portano vendite e spendono solo dei soldi. Questo in cosa si traduce? In una “declassazione” della nostra professione che non ha delle “barriere all’ingresso” portando le aziende, e non solo, a non credere più nella professione o a svalutare enormemente il servizio.”

Per chi desidera aumentare le vendite del sito, migliorare il posizionamento del proprio sito web, puoi rivolgersi direttamente a te?” Assolutamente si. Mi si può scrivere sia via mail (sul sito) o anche direttamente su Instagram. Cerco sempre di rispondere il prima possibile e di fissare una call conoscitiva per capire che cosa possiamo fare insieme e discutere la via migliore.”

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